Amministratori

Città, Pd e Fi-Lega in ritardo sui candidati

La data c’è già, i candidati no. Partiti in cronico ritardo sulla tabella di marcia che li porterà l’11 giugno all’appuntamento con le elezioni amministrative e il 25 giugno con i ballottaggi. Il consiglio dei ministri ha adempiuto ieri al suo compito di fissare la data del voto, eppure sia il centrosinistra che il centrodestra ancora si dibattono tra primarie, alleanze, sondaggi e liti dentro partiti e coalizioni.
Prendiamo il centrosinistra, nei 4 capoluoghi di regione in cui si voterà, solo in un caso si conosce già il candidato: Catanzaro. Caso a parte Palermo dove il partito appoggerà Leoluca Orlando senza però presentare il suo simbolo. Una decisione che ieri ha suscitato una vivace polemica tra alcuni senatori Pd e il vicepresidente del partito Matteo Ricci. Ed anche il centrodestra naviga in acque agitate: solo due i candidati scelti su 4: a Genova e Catanzaro, mentre a L’Aquila e Palermo si brancola nel buio. Ma colpiscono le caselle ancora vuote di Verona e Piacenza per il centrosinistra e di Piacenza e Parma per il centrodestra. Caso a parte il Movimento Cinque Stelle che ha celebrato le comunarie un po’ dappertutto per poi ritrovarsi diviso tra “ortodossi” e “dissidenti” con alcune polemiche clamorose come quella che ha seguito la bocciatura della vincitrice Cassimatis a Genova
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