Amministratori

Province, giovedì nuova mobilitazione contro i tagli

di Roberta Giuliani

Sindaci presidenti e consiglieri delle Province si sono dati appuntamento a Roma giovedì 18 maggio «per ribadire insieme che la situazione in cui si trovano i servizi delle Province deve essere considerata un'emergenza nazionale». Dopo la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale di Province e Città metropolitane, dichiarato la settimana scorsa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl , arriva ora l'annuncio di questa giornata di mobilitazione, promossa dall'Unione province italiane (Upi), per «accendere i riflettori sulle conseguenze per i cittadini e le comunità che derivano dai tagli irragionevoli imposti dalle manovre economiche sulle Province».

Risorse insufficienti
Come sottolinea il Presidente dell'Upi Achille Variati i tagli sono «alla sicurezza delle strade, alla manutenzione delle scuole, alla tutela dell'ambiente». L'obiettivo della mobilitazione degli amministratori è proprio quello di «difendere i servizi e la stessa sicurezza dei cittadini: insieme alle delegazioni di Presidenti di Provincia, Sindaci e Consiglieri di tutta Italia, vogliamo ribadire a Governo e Parlamento, impegnati nella conversione della cosiddetta Manovrina, che è necessario garantire le risorse essenziali per assicurare questi diritti a tutti i cittadini».
Le risorse messe a disposizione dal decreto legge n. 50/2017 sono state infatti considerate dalle Province del tutto insufficienti e inadeguate a coprire il buco di 650 euro (stimato da Sose) nei bilanci delle Province (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 4 maggio 2017) .
Alla mobilitazione di giovedì, durante la quale una delegazione Upi sarà impegnata nel pomeriggio in incontri alla Camera dei Deputati, interverranno anche rappresentanti del mondo della scuola e dell'imprenditoria.

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