Amministratori

Il Presidente dell’Unione di Comuni può rappresentare l'ente davanti al Giudice di Pace

di Domenico Carola

Più di qualche dubbio è stato manifestato sulla possibilità che il Presidente di un Unione di Comuni - e non il sindaco - sia titolato a delegare il comandante a rappresentare l'ente innanzi al Giudice di Pace.

Le norme
Innazitutto occorre richiamare i commi quinto e ottavo dell'articolo 7 del Dlgs 150/2011. La parte di interesse del comma quinto recita: «quando le violazioni sono state accertate da funzionari, ufficiali e agenti, rispettivamente, delle Regioni, delle Province e dei Comuni»; la parte di interesse del comma ottavo recita: «Nel giudizio di primo grado le parti possono stare in giudizio personalmente. L'amministrazione resistente può avvalersi anche di funzionari appositamente delegati».
Questo implica che è possibile che qualche giudice di pace si ostini, anche per violazioni intestate a Unioni di Comuni, a ritenere legittimato passivo il Comune e non l'Unione.

La giurisprudenza
I precedenti giurisprudenziali, peraltro, valorizzano il rapporto formale di dipendenza organica.
Secondo la Cassazione civile, sentenza n. 2961/2016, nei giudizi di opposizione a sanzioni amministrative irrogate per violazioni del codice della strada, nel caso in cui venga proposta opposizione direttamente avverso il verbale di contestazione della violazione, la legittimazione passiva spetta all'amministrazione dalla quale dipendono gli agenti che hanno accertato la violazione, quindi, qualora il verbale sia stato elevato dalla Polizia municipale, legittimato a resistere all'opposizione è il Comune: «Il principio, già applicato in fattispecie analoga (Cass., sez. 6A-2A, ordinanza n. 14323 del 2011), va ribadito nella presente controversia, nella quale il contraddittorio è stato instaurato nei confronti del Consorzio di Polizia locale di Isola Bergamasca, anziché del Comune di Presezzo in persona del sindaco pro tempore».
Ancora più attuale la sentenza n. 7308/2017 che in tema di sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada, ribadisce la legittimazione passiva in capo all'amministrazione dalla quale dipendono gli agenti che hanno accertato la violazione, sicché, ove il verbale sia stato elevato dalla polizia municipale, legittimato a resistere all'opposizione è il Comune.
In definitiva, se il comandante delegato (o da delegarsi) dipende giuridicamente e formalmente dall'Unione e i verbali sono intestati all'Unione dei Comuni, la delega del presidente appare idonea a fondare la corretta rappresentanza in giudizio, in quanto l'Unione è il soggetto «legittimato passivo» al giudizio.

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