Amministratori

Danno erariale per le concessioni gratis di immobili al non profit

La Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Campania, con la sentenza n.426/2017, si è pronunciata in ordine alla gestione degli immobili comunali, stabilendo la condanna, per danno erariale, a carico di amministratori e dirigenti comunali (nella specie del Comune di Napoli), i quali, ognuno per le proprie competenze, non hanno evitato una gestione antieconomica dei beni comunali concedendoli in locazione ad associazioni non lucrative, in dispregio dei precetti legislativi e regolamentari.

Il fatto
La Procura contabile regionale evocava in giudizio Amministratori e Dirigenti del Comune di Napoli, in quanto, come emerso in sede di attività istruttoria, hanno determinato un elevato pregiudizio erariale nei confronti del Comune a seguito di condotte gravemente colpose riferibili alla gestione, ritenuta del tutto diseconomica, di molteplici unità immobiliari di proprietà comunale.
In particolare, il caso di cui si è occupata la Procura erariale riguardava l’assegnazione in uso, per finalità non abitative, di diverse unità immobiliari, in favore di associazioni di varia natura.

La decisione
Le accuse mosse dalla Procura erariale sono state accolte dal Collegio giudicante, cosa che consente di esprimere qualche riflessione su una tematica particolare, quale quella della gestione del patrimonio immobiliare comunale che deve essere condotto alla produzione di reddito per le casse comunali.
Tale gestione è cosa complessa in quanto pone la necessità della corretta tutela dell’interesse pubblico, considerato che il danno erariale assume il carattere dell'attualità ogni qualvolta siano stati percepiti canoni non consoni al reale valore locativo (si veda la pronuncia della Corte dei conti, Campania, n. 130 del 2017).
La scelta di un’Amministrazione finalizzata a concedere in locazione immobili comunali (a canoni locativi inferiori a quelli di mercato) in favore di Enti pubblici, Associazioni, Enti senza fini di lucro, Onlus ed Enti di culto, deve essere adeguatamente, anzi analiticamente, motivata, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari, senza giungere alla concessione di comodati a titolo gratuito.

L’approfondimento
Il quadro di sintesi che è emerso dall’attività istruttoria risulta essere completo in relazione alla presenza degli elementi tipici della responsabilità amministrativa che, com’è noto, si sostanziano in un danno patrimoniale, economicamente valutabile, arrecato alla Pubblica amministrazione, in una condotta connotata da colpa grave o dolo, nel nesso di causalità tra il predetto comportamento e l'evento dannoso, nonché nella sussistenza di un rapporto di servizio fra coloro che lo hanno determinato e l'Ente che lo ha subito.
La gestione antieconomica degli immobili comunali è fonte di danno erariale, e, correttamente, i Dirigenti e gli Amministratori comunali sono stati condannati a risarcire l’Amministrazione danneggiata.

Conclusioni
La sentenza in rassegna non fa altro che confermare il principio giurisprudenziale secondo il quale non è consentito l’impiego illegittimo e dissennato di un cespite immobiliare di proprietà comunale e, quindi, di uno spreco di fondi pubblici, siccome correlato al mancato rispetto degli obblighi promananti dalla normativa di settore (anche regolamentare) e dai principi di buona amministrazione, che impongono agli Amministratori e ai Dirigenti di correttamente istruire e condurre il procedimento di utilizzazione dell’immobile pubblico.

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