Amministratori

Ammessi al voto anche con la ricevuta di richiesta della carta d’identità elettronica

di Alessandro Vitiello

I cittadini sprovvisti di documento di riconoscimento valido perché in attesa di ricevere la nuova carta d’identità elettronica (in alcuni casi servono mesi dal momento della richiesta a quello della consegna), domenica prossima possono andare a votare utilizzando la ricevuta attestante la «prenotazione» della Cie rilasciata dal Comune, purché abbiamo compiuto 18 (per votare alla Camera) o 25 anni (per il Senato) entro il 4 marzo 2018.
Lo ha scritto nero su bianco la direzione centrale dei Servizi elettorali nella brevissima circolare n. 5/2018 pubblicata on line mercoledì scorso, che reca con sé anche il fac simile del modello di ricevuta, che nell’occasione può essere considerata un documento di riconoscimento. Di più, il Viminale specifica che considerato il fatto che tra due giorni si vota, anche le ricevute sprovviste dell’indicazine del Comune potranno essere considerate valide per esprimere il voto.

Infoelezioni
Domenica prossima, finalmente, si vota dalle 7 alle 23 per eleggere il nuovo Parlamento e governatori e consigli regionali di Lazio e Lombardia.
Sulla home page del ministero dell’Interno un comunicato riepiloga i meccanismi delle consultazione elettorale in pochi punti essenziali.

Scrutinio
Come sempre lo scrutinio comincerà al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, iniziando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Successivamente, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo, il via agli scrutini per le elezioni regionali.
I risultati saranno consultabili nei siti www.interno.gov.it e http://elezioni.interno.it.

La nuova legge elettorale
La nuova legge prevede un sistema elettorale misto per entrambe le Camere: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il proporzionale. Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali.
I candidati nel maggioritario sono identificati sulla scheda elettorale (rosa per i deputati e gialla per il Senato), perché il loro nome è scritto dentro un rettangolo senza simboli collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato. Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato.
I restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) sono aggiuidicati con metodo proporzionale in collegi plurinominali.

Il tagliando antifrode
Ogni scheda è dotata di un tagliando antifrode rimuovibile dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto e consegnata la scheda al presidente del seggio, il presidente stacca il tagliando antifrode e dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna.

Come si vota
Su ogni scheda c’è scritto il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste collegate, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione.
L’elettore potrà votare tracciando un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista.
Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale, sia sulla lista o su una delle liste collegate; non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale.
In Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) l’elettore esprime il voto tracciando con la matita un segno sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene.

Il corpo elettorale
In base ai dati raccolti dal Viminale al 18 febbraio scorso, gli elettori in Italia sono 46.604.925 per la Camera dei deputati (22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine) e 42.871.428 per il Senato (20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine) che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.552.
Gli elettori della circoscrizione estero, in base ai dati dell’elenco definitivo, sono per la Camera 4.177.725 e per il Senato 3.791.774. Eleggeranno rispettivamente 12 deputati e 6 senatori.
Chi ha smarrito la tessera elettorale può chiederne il duplicato agli uffici comunali, che rimarranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto.

La circolare dei Servizi demografici n. 5/2018

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