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Marche, parte l’iter per il regionalismo differenziato

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di Daniela Casciola

Anche le Marche si mettono in moto per avere maggiori margini di autonomia. Sono state infatti approvate dal consiglio regionale le linee di indirizzo deliberate dalla giunta per l'avvio di un percorso con il Governo volto al riconoscimento di una maggior autonomia legislativa, amministrativa e fiscale per l'attuazione del regionalismo differenziato.

L'iniziativa, già intrapresa dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, si basa sul meccanismo previsto dall'articolo 116, comma III, della Costituzione, che consente alle Regioni a statuto ordinario di poter procedere all'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un'intesa con la Regione interessata.

In particolare, la Regione Marche intende chiedere il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in alcune delle 23 materie indicate nell'articolo 117 della Costituzione: internalizzazione e commercio con l'estero; ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all'innovazione per i sistemi produttivi; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione tecnica e professionale, istruzione e formazione professionale, istruzione universitaria; territorio, rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; protezione civile; coordinamento della finanza pubblica e sistema tributario; governance istituzionale; partecipazione alla formazione e all'attuazione del diritto dell'Unione europea.

A seguito di tale atto di indirizzo, sarà necessaria una formale iniziativa della giunta a cui seguiranno, il negoziato con il Governo, la sottoscrizione dell'intesa, la presentazione del disegno di legge governativo alle Camere e la sua successiva approvazione a maggioranza assoluta.

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