Amministratori

I piccoli Comuni in assemblea per rilanciare la «loro» legge approvata e messa in naftalina

di Gianni Trovati

Attuare davvero la legge sui piccoli Comuni, e semplificare davvero la ragnatela di adempimenti che nei fatti continuano a trattare come metropoli dai bilanci miliardari i centri con poche centinaia di abitanti.
Si snoda intorno a questi due «davvero» l’agenda che i sindaci, riuniti in Piemonte sul lago di Viverone nell’Assemblea annuale che l’Anci dedica ai piccoli Comuni, proporranno al governo per le prime mosse operative dell’Esecutivo giallo-verde in fatto di finanza locale. Mosse che potrebbero già affacciarsi la settimana prossima in un provvedimento proroga-termini che i tecnici del governo stanno lavorando in vista di un consiglio dei ministri in agenda per venerdì.

Conti e semplificazioni
Da lì potrebbero arrivare novità sui due capitoli più spinosi per la gestione dei piccoli centri: la contabilità economico-patrimoniale, appesa al rinvio di un anno definito a tappe nei mesi scorsi, e il Dup. Anche sul Documento unico di programmazione si è già intervenuti, con una doppia semplificazione (più decisa per gli enti fino a 2mila abitanti, e più modesta nella fascia 2-5mila residenti) che accontenta a metà gli amministratori locali. Bene la direzione, in sostanza, ma soprattutto quando gli abitanti non arrivano a 2mila l’attività di «programmazione» resta una petizione di principio con scarsi collegamenti con la realtà.

La legge «eterna»
Resta poi da riempire di contenuti la griglia della legge sui piccoli Comuni, arrivata a settembre scorso all’approvazione dopo aver percorso la navetta parlamentare per tre legislature. Se tempi eterni per il varo saranno replicati nell’attuazione, la beffa sarà doppia, e i rischi non mancano: per far camminare il «piano nazionale di riqualificazione» dei piccoli Comuni, e muovere i 100 milioni in sette anni messi a disposizione dalla legge, serve un accordo fra sei ministeri (Infrastrutture, Ambiente, Beni culturali, Economia, Interno e Politiche agricole) oltre ovviamente all’intesa con gli amministratori locali in conferenza Unificata. E dal 28 settembre scorso, dopo i brindisi di rito della politica sulla «giornata storica» dell’approvazione, non si è mosso un passo.

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