Amministratori

Cdp, si tratta ancora per varare le nomine

C’è tempo fino a questa mattina alle 11, quando è convocata l’assemblea della Cassa depositi e prestiti, per sbloccare l’impasse sulle nomine. E questo perchè il percorso della presentazione di una lista unitaria consente al ministero dell’Economia, azionista con l’82,77% del capitale (le fondazioni hanno il 15,93%) di poter proporre una lista che includa anche i tre nomi già depositati dagli enti bancari, tra cui Massimo Tononi presidente, e andare direttamente in assemblea per approvare le nomine. Quel che è necessario per mandare a buon fine questo processo, oltre alla determinazione assunta dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è il via libera da parte delle fondazioni bancarie. Lo scorso 20 giugno, quando hanno approvato i tre nomi per il cda, le fondazioni aderenti all’Acri avevano delegato il presidente, Giuseppe Guzzetti, a dare il gradimento sulla rosa dei 6 nomi che deve proporre il ministero. Ieri sera il gradimento del presidente Guzzetti non c’era stato. Mancava al pari del via libera di Tria, entrambi a quanto pare accomunati dalla stessa incertezza sulle candidature da avallare. Che cosa stia esattamente accadendo nella partita per il rinnovo del vertice di Cdp è difficile dirlo, ma secondo alcune indicazioni all’origine dello stallo non ci sarebbe un contrasto politico tra Lega e 5Stelle, che alla fine avrebbero trovato una quadra sui nomi. Nella giornata di ieri sono tornati a circolare, come più papabili, i nomi del cfo Fabrizio Palermo e del vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco. Non si capisce bene se in combinata, ovvero l’ultimo ad e l’altro direttore generale, oppure se in competizione l’uno contro l’altro. Il ticket sarebbe stata una proposta di compromesso avanzata sin dall’inizio da Guzzetti. Certo, quel si può dedurre da umili osservatori esterni della partita è che difficilmente si potrebbero ora tenere al vertice di Cdp in convivenza due figure che sono state in corsa concorrenza tra loro.

In caso di mancanza di accordo non resterebbe che rinviare ancora l’assemblea, non si sa bene con quali prospettive di trovare una via di uscita prima della pausa estiva. Se poi si dovesse arrivare al mese di settembre, i danni per le attività di Cdp comincerebbero ad essere tangibili, perchè da mesi di fatto la gestione della società è poco più che l’ordinaria amministrazione. Una prospettiva, questa, che sta creando un forte malumore all’interno del mondo delle fondazioni bancarie.

Il ministero per l’Economia ha varie opzioni per gestire il rinvio dell’assemblea. Può non presentarsi, facendo mancare il quorum. Oppure si presenta e non vota rinviando l’assise o più semplicemente lascia aperta l’assemblea. Quale che sia la strada prescelta per non decidere, il messaggio non sarebbe edificante.

Forse è anche per questo motivo che fino alla tarda serata di ieri non emergeva alcun segnale netto su quale potrebbe essere l’esito odierno dell’assemblea.

L’urgenza di chiudere la partita Cdp è anche legata al fatto che si stanno accumulando in coda tutti gli altri dossier sulle nomine. La Rai, il Gestore per la rete, la cui assemblea è stata spostata al 26 luglio, al pari di quella delle Ferrovie dello Stato. Quest’ultima non sarebbe in realtà legata a un rinnovo determinato dalla scadenza naturale del mandato, ma al rinvio a giudizio dell’ad Renato Mazzoncini che ora, ai sensi dello statuto, necessità di una riconferma da parte dell’azionista. Stando ai rumors i 5Stelle vorrebbero cogliere l’occasione per un ricambio, nella Lega ci sarebbero divisioni sul tema (sono circolati i nomi di Giuseppe Bonomi, ex ad e presidente di Sea, e quello di Flavio Cattaneo, ex ad di Ntv, il quale ha però smentito ogni interesse).

In ballo c’è anche l’Autorità per l’energia, il cui collegio ormai scaduto va avanti in virtù della proroga fatta per decreto-legge. Lo schema sul quale si starebbe ragionando prevede l’assegnazione di due scranni alla Lega, due ai 5Stelle e uno a Forza Italia con un presidente di garanzia. Tutto però sarebbe fermo e in attesa che si sblocchi la partita sulla Cassa depositi e prestiti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©