Amministratori

Semplificazione amministrativa, serve una strategia generale e di medio periodo

di Gaetano Scognamiglio

Il governo si appresta a emanare un disegno di legge in materia di semplificazione da collegare alla manovra di ottobre e rivolto specificamente a piccole e micro imprese. Una buona notizia se non fosse che semplificare fino a oggi è stata impresa difficile e non sempre di successo.
In un decennio di rapporti su Imprese e Burocrazia - (Come le micro e piccole Imprese giudicano la pubblica amministrazione), promossi dalla Camera di Commercio di Milano e realizzati da Promo Pa Fondazione, i risultati restituiti sono desolatamente chiari e identici: l'agenda delle priorità per i piccoli vede ai primi posti l'esigenza di semplificare gli adempimenti amministrativi, che hanno un costo annuo pari o superiore a una tassa occulta, derivante dalle giornate uomo dedicate agli adempimenti (7.544 euro, ipotizzando un importo medio di 250 euro a giornata). Sommando a questo costo quello medio degli incarichi professionali (4.440 euro) conferiti per gli stessi motivi, si ottiene nell' ultimo rapporto un costo totale annuo di 11.983 per impresa in aumento dell'1,7% rispetto all'anno precedente . Moltiplicando il costo per il totale delle micro e piccole imprese presenti in Italia, si ottiene un onere complessivo da adempimenti pari a 10,8 miliardi di euro (circa lo 0,6% del Pil).

Interventi mirati sulle esigenze
La situazione richiederebbe dunque interventi mirati sulle esigenze rappresentate dalle piccole e micro imprese, che evidenziano le maggiori criticità nell'eccessiva lunghezza dei tempi decisionali, nell'estrema frammentazione ed eterogeneità delle regole e nella sovrapposizione delle competenze tra i diversi livelli di governo. Le richieste di intervento dunque sono non tanto settoriali ma trasversali e riguardano nell'ordine:
• la riduzione dei vari livelli decisionali, che si sovrappongono con indicazione spesso contraddittorie o comunque non univoche sulle stesse tematiche;
• la standardizzazione delle procedure;
• la certezza delle decisioni e dei relativi tempi.
Quest'ultimo punto appare di difficile soluzione in un momento in cui le Autorità di controllo (Corte dei conti, Anac, ispettorati ministeriali ) si esprimono anch'esse in modo contraddittorio su una normativa sempre più complessa e per di più introdotta sovente senza prevedere un periodo transitorio di applicazione (vedi per tutti il codice dei contratti ).

La strategia
Recenti ricerche evidenziano come effetto il consolidarsi di un atteggiamento della dirigenza incerto nell'applicazione delle norme e conseguentemente difensivo se non addirittura zelante, per proteggersi dalle responsabilità di carattere amministrativo, civile e penale.
É difficile pertanto che un singolo provvedimento di semplificazione, per quanto benvenuto, possa risolvere un problema di carattere generale , che richiede una strategia di medio periodo che veda al primo posto una serie di interventi a monte per semplificare la legislazione, per intervenire sul problema delle competenze concorrenti a livello amministrativo e per introdurre elementi di razionalizzazione e semplificazione anche nel sistema dei controlli.

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