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Milleproroghe, i sindaci alla Camera all’attacco dello stop al bando periferie

di Daniela Casciola

La norma del Milleprorghe approvata in Senato e attesa alla Camera nelle prossime settimane che congela del finanziamento da 1,6 miliardi del «Bando periferie» è illegittima e irragionevole, da abrogare. È la posizione dei sindaci che oggi manifesteranno la loro contrarietà a Montecitorio, in audizione alla commissione Bilancio della Camera, per chiedere al Governo il rispetto degli impegni con una delegazione guidata dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

I sindaci illustreranno le ragioni della loro preoccupazione rispetto al congelamento del finanziamento del «Bando periferie», per 96 progetti (che interessano 87 Comuni capoluogo e 9 Città metropolitane, coinvolgendo complessivamente 326 Comuni e quindi i loro 19 milioni e 800mila residenti).

La scelta di sospendere il finanziamento era stata definita «Un furto con destrezza» dal presidente Decaro cui avevano fatto eco molti sindaci. Decaro già in agosto, al momento dell'approvazione in Senato, aveva chiesto alle forze politiche e al governo un ripensamento suggerendo la convocazione di una conferenza unificata per lo sblocco dei finanzaiemnti (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 10 agosto).

Ma le criticità sollevate da Anci non riguardano solo il bando periferie. Nel Milleproroghe non sono state infatti considerate diverse proposte dell'associazione relative ai piccoli Comuni, ai contributi per gli investimenti 2019 e alle sanzioni a carico degli enti in predissesto. «Abbiamo cercato un'interlocuzione con il governo - ha rilevato Decaro - che richiamiamo a quel patto di reciproca collaborazione che dovrebbe sempre guidare le istituzioni, con l'obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini. Ora una cosa deve essere chiara ai nostri interlocutori istituzionali: i sindaci non si fanno prendere in giro».

La nota di lettura dell’Anci

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