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Rievocazioni storiche, il ministero sblocca i fondi del 2017 - Per il 2019 domande entro il 20 febbraio

di Daniela Casciola

Il ministero per Beni culturali rimette mano al «Fondo nazionale per la rievocazione storica» destinato a Regioni e Comuni. Con il decreto 3 agosto 2018 fissa i criteri di accesso e risolve la questione aperta con la sentenza della Consulta che a primavera scorsa ha bocciato la norma istitutiva del Fondo contenuta nella legge di stabilità 2017.
Ad aprile, infatti, la Corte costituzionale con la sentenza n. 71/2018 aveva bocciato il comma 627 dell'articolo 1 della legge 232/2016 (legge di bilancio 2017) che ha istituito il «Fondo nazionale per la rievocazione storica» nella parte in cui non prevedeva che il decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo con il quale sono determinati i criteri di accesso sia adottato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano (si veda anche il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 6 aprile).
Il ministero, quindi, ha provveduto ad acquisire l’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e a fissare i criteri per l’annualità 2019.

Interventi e domande
Oggetto di intervento finanziario, come disposto dalla legge di stabilità 2017, saranno i progetti realizzati, fino a un massimo di 40 per ogni annualità, per due milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. I progetti ammessi dovranno riguardare l'organizzazione e la promozione di eventi, feste, attività e iniziative di valorizzazione di beni culturali attraverso la rievocazione storica, anche al fine di implementare l'attrattività turistica del territorio a cui si riferiscono. Saranno sostenuti anche progetti «a carattere pluridisciplinare e/o di rete a carattere innovativo nei territori regionali e/o interregionali» che favoriscano forme di aggregazione e integrazione con altri sistemi territoriali.
Le domande per l’annualità 2019 dovrano essere presentate, pena l’esclusione, esclusivamente in modalità digitale entro il 20 febbraio 2019 utilizzando i modelli disponibili sul sito del ministero.

Lo sblocco dei finanziamenti per il 2017
La sentenza della Consulta era arrivata proprio nello stesso giorno in cui il Mibact aveva pubblicato il decreto con la “prima“ ripartizione dei contributi, quella per il 2017: 31 progetti di 13 Regioni per un totale di 232mila euro di stanziamento i cui titolari avrebbero dovuto presentare entro la fine di quel mese mese il bilancio consuntivo definitivo per passare alla fase operativa dell'operazione. Ora, tenuto conto che il decreto 9 marzo 2018 è stato emanato prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della sentenza della Corte costituzionale, il decreto 3 agosto 2018 fa salva l'assegnazione dei contributi disposta allora.
Per lo stesso motivo, sono fatte salve le istanze pervenute, entro il termine del 16 gennaio 2018, considerato che il procedimento di acquisizione delle medesime si era già concluso al momento della pubblicazione sulla Gazzetta della sentenza.

Il decreto del Mibact

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