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Olimpiadi, i sindaci:  «Partita per i fondi non è chiusa»

Investimenti stimati in 370 milioni, con sedi di gara già esistenti o da ammodernare, con la sola eccezione - giustificata dall’intervento diretto dei privati - della realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport nella capitale lombarda. Ma chi coprirà i costi delle Olimpiadi targate Milano Cortina?

A Venezia, dove si è tenuto il vertice veneto-lombardo che ufficializza la candidatura a due per l’appuntamento 2026, i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana e i sindaci Gianpietro Ghedina e Giuseppe Sala fanno saper che la partita con il Governo non è chiusa: «Abbiamo ancora la speranza che, dopo il sostegno politico, il Governo possa rivalutare l’ipotesi di un finanziamento pubblico. Altrimenti, pazienza, si va avanti lo stesso». Anche perché la prima garanzia da fornire «non è una fidejussione, solo l’impegno a mettere questa cifra», che entrerà già nel bilancio di previsione veneto 2019, anticipa Zaia. I particolari vengono centellinati «per non dare vantaggi alle candidate avversarie» ma si sa che il “cluster” Milano-Valtellina prevede di ospitare 79 giorni di gara e 2.756 tra atleti e tecnici e di assegnare 46 medaglie. Due i villaggi olimpici in Lombardia: 1.315 posti a Milano e 1.441 a Livigno. Cortina risponde con 76 giorni di gara, 49 medaglie da assegnare, 2.225 atleti e tecnici da ospitare, un villaggio olimpico per 1.176 posti. La ripartizione delle discipline fra le diverse località è già completa all’80-90%. Il progetto Milano/Cortina «minimizza - spiegano i presenti - gli investimenti a carico della finanza pubblica rispetto a ogni singola candidatura». Si prevede inoltre che le spese operative possano essere interamente coperte da alcune principali fonti di ricavo: il contributo del Cio (925 milioni di dollari), sponsorizzazioni private, biglietteria, Licensing e Merchandising, rate card e cessione post olimpica dei cespiti.

A rappresentare il presidente del Coni Malagò già partito per Buenos Aires c’è la schermitrice Diana Bianchedi, oggi dirigente del comitato. Ieri intanto la città turca di Erzurum è stata esclusa dalla lista ufficiale delle città candidate. Lo ha annunciato il presidente del Cio, Thomas Bach, a Buenos Aires dove si è riunito il Board esecutivo del Comitato olimpico internazionale. La decisione riguarderebbe l’assenza di adeguate infrastrutture in grado di ospitare la rassegna.

«Per Cortina saranno 70 anni dall’edizione del 1956, una grande opportunità per tutte le Dolomiti e possibilità di sinergie con le opere in corso per i campionati del mondo di sci alpino 2021» dice il sindaco Ghedina. E per Milano Sala porta l’esperienza di Expo, «sia per gli errori da non ripetere sia per la mole di competenze maturate, prima fra tutte quella sul fronte della sicurezza». Il dossier completo sarà consegnato a gennaio 2019.

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