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Veneto, assegno per 9mila over30

Oltre 9 mila “‘assegni per il lavoro” rilasciati dai Centri per l’impiego del Veneto a disoccupati over 30; 7mila beneficiari che si sono già recati da uno degli enti accreditati della Regione per iniziare il proprio percorso nella ricerca di un nuovo lavoro; circa 3.700, pari al 53% di quanti hanno attivato l’assegno, hanno stipulato un contratto di lavoro, e nel 25% dei casi questo ha durata superiore ai 6 mesi.

Il Veneto fa il bilancio del primo anno della nuova misura di politica attiva regionale, realizzato da Veneto Lavoro in collaborazione con l’area Capitale umano, cultura e programmazione comunitaria della Regione. L’assegno per il lavoro è una delle misure finanziate con il secondo Asse del Por FSE Veneto 2014-2020 (uno dei Fondi Strutturali con cui l’Unione Europea promuove la coesione economica e sociale; interviene nei settori istruzione e formazione). L’assegno è uno strumento di finanziamento messo a disposizione dalla Regione per contrastare la disoccupazione di lunga durata supportando i disoccupati over 30 nella ricerca di un nuovo impiego. Consiste in un bonus, fino a un massimo di 5.242 euro, che i cittadini possono spendere presso i servizi per l’impiego accreditati in cambio di servizi personalizzati di assistenza alla ricollocazione, quali orientamento, counseling, formazione, rafforzamento delle competenze, supporto all’inserimento o reinserimento lavorativo tramite l’incrocio domanda-offerta di lavoro. L’assegno può essere richiesto da disoccupati di età superiore ai 30 anni, residenti o domiciliati in Veneto, beneficiari e non di prestazioni di sostegno al reddito (Naspi) e indipendentemente dall’anzianità della disoccupazione. Considerando che si tratta di una novità, e anche che si rivolge a persone spesso demotivate o che hanno attraversato molte difficoltà, il risultato raggiunto è positivo, sottolineano negli uffici che gestiscono i fondi europei. Tra i beneficiari prevalgono gli italiani (82%), mentre la distribuzione per genere è omogenea: 51% maschi e 49% femmine. Uno su tre percepisce la Naspi e il 40% ha più di 50 anni. Il tempo che intercorre tra la richiesta e il rilascio dell’assegno è generalmente inferiore ai 10 giorni. Una volta ottenuto, il lavoratore può scegliere liberamente l’ente al quale rivolgersi per usufruire dei servizi previsti.

«In meno di un anno – dice l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan – l’assegno ha già superato le nostre aspettative in termini di destinatari raggiunti e di risultati occupazionali. La misura sta entrando progressivamente a regime, con più di mille persone che vi accedono ogni mese. Il nostro obiettivo è strutturare un sistema di politiche attive chiaro e universale: Garanzia Giovani fino ai 29 anni e assegno per il lavoro per i disoccupati over 30». Una misura chè è anche un segnale: «Basta politiche assistenziali che supportino economicamente il disoccupato senza incentivarlo ad attivarsi nella ricerca di un lavoro. Ben più importante è fornirgli gli strumenti per una ricollocazione stabile e duratura. È chiaro che i servizi erogati devono essere efficaci ed è per questo che con l’assegno per il lavoro il rimborso agli enti è riconosciuto solo a risultato occupazionale raggiunto».

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