Amministratori

Beni e servizi, cade l'obbligo di pubblicità sui contratti del programma biennale sopra il milione

di Manuela Sodini

Sulla scomparsa degli obblighi pubblicitari connessi ai contratti di acquisto di beni e servizi d'importo unitario superiore a 1 milione in esecuzione del programma biennale, ha fornito chiarimenti il presidente dell'Anac con il comunicato del 5 settembre scorso.
La fonte normativa dell'obbligo, che consiste nella pubblicazione del testo integrale di tutti i contratti d'acquisto di beni e di servizi di importo unitario stimato superiore a 1 milione di euro in esecuzione del programma biennale e suoi aggiornamenti, era contenuta nell'articolo 1, comma 505, della legge 208/2015 (legge di stabilità 2016), disposizione speciale rispetto all'articolo 21 del codice dei contratti pubblici (Dlgs n. 50/2016) che tratta del programma degli acquisti superiori a 40mila euro e della programmazione dei lavori pubblici.
La disposizione speciale contenuta nel comma 505 è stata abrogata con il Dlgs 56/2017, che ha introdotto disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici. Hanno contributo a generare dubbi su questi obblighi pubblicitari anche gli allegati n. 1 alle delibere Anac n. 1310/2016 e n. 1134/2017 dedicati a fornire un elenco dettagliato degli obblighi di pubblicazione in «Amministrazione Trasparente», nello specifico l'allegato 1 alla delibera 1310 fornisce indicazioni alle pubbliche amministrazioni, mentre l'allegato 1 alla delibera 1134 alle società e agli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e agli enti pubblici economici.
In entrambi gli allegati, nella sotto-sezione bandi di gara e contratti, è richiamato l'obbligo pubblicitario previsto dalla disposizione speciale abrogata contenuta nel comma 505 dell'articolo 1 della legge 208/2015, richiedendone un aggiornamento tempestivo.

L'attestazione Soa
Si ricorda, peraltro, che gli obblighi di pubblicazione in «Amministrazione/Società trasparente» sono anche oggetto di attestazione annuale da parte degli organismi indipendenti di valutazioni o dalle strutture con funzioni analoghe.
Sul punto, stante l'incertezza che si è venuta a creare, sono stati presentati all'Anac molteplici quesiti, uno anche da parte della Consip.

La presa d'atto dell'abrogazione
Il Consiglio dell'Anac, nell'adunanza dello scorso 23 luglio, ha stabilito che l'obbligo di pubblicazione è venuto meno, considerato che non si rinviene neppure un corrispondente obbligo né nel codice dei contratti pubblici, e in particolare nell'articolo 29 dedicato alla trasparenza, né tantomeno nel decreto 33/2013.
Di conseguenza, la stessa Anac afferma nel comunicato che gli allegati alle delibere n. 1310/2016 e 1134/2017 sono da considerare superati nella parte che si riferiscono alla disposizione speciale abrogata. Ancorchè l'obbligo di pubblicazione sia da considerare superato, nell'ottica di rafforzare la trasparenza, Anac invita comunque le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori alla pubblicazione dei testi integrali dei contratti in esecuzione della programmazione biennale.
In questo caso, si tratterà della pubblicazione in «Amministrazione/Società trasparente» di «dati ulteriori» rispetto a quelli obbligatori e, dunque, come previsto dall'articolo 7-bis, comma 3, del decreto trasparenza, si dovranno oscurare i dati personali eventualmente presenti.

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Il comunicato Anac del 5 settembre 2019

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