Amministratori

Decreto Anticrisi - Stanziati 50 milioni per la svolta digitale della Pa

di Giuseppe Arcidiacono

Il tanto atteso decreto Anticrisi, nel quale sono confluite tutte le disposizioni finalizzate a garantire la ripartenza dell’Italia dopo la crisi connessa alla diffusione del Covid-19, ha riservato un’attenzione particolare anche al processo di innovazione tecnologica e digitalizzazione del sistema Paese: è stato, infatti, istituito un fondo di 50 milioni di euro con l’obiettivo principale di favorire la modernizzazione della pubblica amministrazione e fornire servizi digitali sempre più efficienti ai cittadini e alle imprese.
In particolare, secondo quanto si legge nel comunicato ufficiale pubblicato sul portale del Ministero dell’Innovazione (disponibile al seguente indirizzo: https://innovazione.gov.it/costituito-fondo-innovazione-tecnologica/ ), le nuove risorse finanziarie saranno gestite dal Ministro Paola Pisano per ampliare il novero di procedure e pratiche che possono essere svolte in via telematica, così da proseguire nel difficile percorso di semplificazione dei processi burocratici ed amministrativi dell’articolata macchina statale.

L’applicazione ‘Io’
Un ruolo di primo piano, in tale contesto, sarà svolto dall’applicazione ‘Io’, che permetterà non solo visualizzare tutti i servizi offerti dagli Enti centrali e periferici ma anche conoscere o verificare le scadenze connesse ai diversi adempimenti, effettuare pagamenti e ricevere eventuali bonus previsti da specifiche normative.
È importante sottolineare come la piattaforma si fondi su una previsione del Codice dell’Amministrazione Digitale, che agli articoli 7 (Diritto a servizi on-line semplici e integrati) e 64-bis (Accesso telematico ai servizi della Pubblica amministrazione), istituisce il ‘punto di accesso telematico’, introducendo, di fatto, un nuovo diritto per i cittadino e contestualmente un ulteriore obbligo per le Pubbliche amministrazioni.
Sulla base di tale principio, pertanto, il nuovo fondo sarà anche orientato a garantire un costante aggiornamento della piattaforma, attraverso sessioni di formazione, sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti gli Enti pubblici che saranno guidati verso un progressivo, completo utilizzo degli strumenti messi a disposizione nel contesto del progetto.
L’applicazione, che dovrà diventare a regime il punto di accesso unico per la fruizione di tutti i servizi pubblici locali e nazionali, è già disponibile per il download sugli Store elettronici di Apple (https://apps.apple.com/it/app/io/id1501681835) e Google (https://play.google.com/store/apps/details?id=it.pagopa.io.app) oltre che sul portale istituzionale raggiungibile all’indirizzo https://io.italia.it.

Gli obiettivi del fondo
L’istituzione del nuovo fondo, invero, parte dalla considerazione che i numerosi strumenti destinati alla modernizzazione e semplificazione del Paese necessitino di un adeguato supporto finanziario finora non esplicitamente previsto dalle normative di settore.
Il Decreto, pertanto, punta a colmare il deficit mettendo a disposizione delle amministrazioni un fondo «destinato alla copertura delle spese per interventi di parte corrente per attività, acquisti, interventi e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali, della implementazione diffusa e messa a sistema dei supporti per la digitalizzazione, dell’accesso in rete tramite le piattaforme abilitanti introdotte dal decreto legislativo n. 82 del 20 05 (Codice dell’amministrazione digitale), nonché finalizzato a colmare il digital divide, attraverso interventi a favore della diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche».
Secondo quanto stabilito dal Decreto, inoltre, i nuovi stanziamenti potranno anche essere utilizzati per coprire spese inerenti alle attività e i servizi di assistenza e supporto tecnico-amministrativo necessari a realizzare gli interventi innovativi.
Con il nuovo fondo, invero, il Governo intende lanciare un progetto estremamente ambizioso che, intervenendo su aspetti di fondamentale importanza quali le modalità di funzionamento, i criteri organizzativi e la distribuzione di energie all’interno degli uffici pubblici dislocati su tutto il territorio nazionale, trascende dagli ambiti prettamente tecnici per abbracciare aspetti ‘culturali’, amministrativi, procedurali e burocratici.
In linea generale, gli stanziamenti potranno essere utilizzati per acquisti di nuovo software ma anche e soprattutto per sostenere la realizzazione di cambiamenti necessari a rendere più agili, semplici ed immediati i rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni.

Il ruolo catalizzatore della spesa pubblica
Il comunicato del Ministero, infine, sottolinea ancora una volta lo straordinario ruolo catalizzatore che la spesa pubblica può svolgere nel processo di crescita del Sistema Paese attraverso richieste mirate ed in grado di stimolare la creazione di infrastrutture, strumenti operativi e piattaforme digitali ed esaltare le competenze, le potenzialità e le qualità delle aziende italiane.
Riprendendo quanto previsto dal Decreto ‘Cura Italia’, anche il nuovo intervento normativo prevede, all’articolo 46, meccanismi in grado di incentivare il ricorso da parte degli enti a servizi forniti da aziende e start up innovative in grado di contribuire alla generazione di sistemi sempre più avanzati e orientati alle reali necessità della pubblica amministrazione e della collettività.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©