Appalti

Qualificazione, l’Anac chiude Axsoa

Giunge a un primo punto fermo la vicenda dei falsi certificati per la partecipazione agli appalti pubblici rilasciati dalla società romana Axsoa,che ha portato al rinvio a giudizio di circa 80 indagati tra cui l’ex presidente della vecchia Autorità di vigilanza sui contratti pubblici Giuseppe Brienza.
In parallelo all’inchiesta guidata dalla Procura di Roma hanno viaggiato i procedimenti portati avanti dalla stessa Autorità, che hanno subito un nuovo impulso con l’arrivo di Raffaele Cantone al vertice della nuova Autorità Anticorruzione. E ieri è arrivata la notizia del provvedimento con cui l’Anac ha revocato ad Axsoa (che da aprile 2013 opera sotto custodia giudiziaria) l’autorizzazione a operare sul mercato delle attestazioni dei costruttori, affiancando al provvedimento anche una sanzione di 25mila euro (vicina al tetto massimo di 25.822 euro previsto dalle norme sugli appalti) per non avere rispettato gli obblighi previsti dal codice durante lo svolgimento dell’attività di certificazione dei costruttori.

Le cessioni di ramo d’azienda
In particolare nel mirino è finito il sistema delle «cessioni di ramo d’azienda». Un meccanismo con cui in passato è stato alimentato il business dei trasferimenti di "scatole vuote" accreditate di requisiti di organico, fatturato e attrezzature in realtà inesistenti ma che, falsamente certificati, consentivano alle imprese acquirenti di dotarsi dei mezzi necessari a ottenere la certificazione per partecipare alle gare per le opere pubbliche. Durante i controlli svolti dall’Anac è emerso che su un campione di circa 50 attestatirilasciati da Axsoa, ben 45 presentavano un’errata valutazione dei requisiti provenienti da trasferimenti aziendali (le finte cessioni di rami d’azienda, appunto).
In base agli ultimi dati disponibili, ad Axsoa fanno ancora riferimento i certificati di circa 400 imprese edili. La decadenza decisa dall’Anac lascia intatta la validità di questi certificati fino alla loro naturale scadenza, ma impone alle imprese di scegliere entro 30 giorni un’altra Soa cui fare riferimento per le future attestazioni.

Il quadro delle società di attestazione attive
Con la revoca di Axsoa scendono a 23 le società di attestazione dei costruttori ancora attive sul mercato. A inizio aprile un provvedimento di decadenza dall’autorizzazione aveva colpito anche la Soa milanese Pegaso, accreditata di circa 400 contratti. Sono invece in tutto 27.620 i costruttori rimasti a presidiare il mercato dei lavori pubblici: diecimila in meno degli oltre 37mila attivi a fine 2010, con un calo del 26% in meno di sette anni.

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