Appalti

Ex scali ferroviari milanesi, in dirittura d’arrivo la firma dell’accordo tra Comune, Regione e Fs

L’accordo per la riqualifica dei nove ex scali ferroviari di Milano - che sommati valgono un’area da 1,3 milioni di metri quadrati - è in dirittura d’arrivo, con un investimento che per le Ferrovie dello Stato ammonta a circa 50 milioni. Ferrovie si impegnerà a migliorare il servizio su ferro, realizzando la cosiddetta “Circle Line” che unirà in circuito le aree, potendo inoltre valorizzare i propri immobili; Palazzo Marino imporrà i suoi criteri di maggiore verde e un’alta percentuale di housing sociale.

Le infrastrutture interessate
Gli ex scali ferroviari sono: Farini, Romana, Genova, San Cristoforo, Greco, Lambrate, Rogoredo. Si tratta di un progetto che ridisegnerà la città, con l’obiettivo di migliorare la viabilità e aumentare la sostenibilità ambientale.
Le indicazioni uscite dal Consiglio comunale, con una mozione approvata una settimana fa, prevedono due terzi della superficie destinati a verde; il 30% del costruito dedicato all’edilizia convenzionata e sociale (della quale almeno un terzo destinata all’affitto); la Circle Line, cioè un semi anello ferroviario che attraversa la città a Sud, Est e Nord; due grandi parchi negli scali Farini e San Cristoforo. Il processo di trasformazione richiederà tempi lunghi, per questo verranno immaginati usi temporanei dei terreni.

Il progetto
Il dibattito su come riqualificare le aree dismesse dalle Ferrovie dello Stato dura da anni. Una prima idea è approdata a Palazzo Marino con la giunta Moratti, ma nulla di fatto. Il progetto ha preso poi forma con la giunta Pisapia, con un accordo di programma vero e proprio per definire il futuro dei terreni. Ma i giochi politici, a fine legislatura, hanno avuto la meglio: la maggioranza è stata battuta ai voti in consiglio, quando già imperversava la battaglia per le primarie del centrosinistra prima delle elezioni amministrative di un anno fa. L’accordo, sottoscritto nel novembre 2015 da Comune Regione e Fs, è così saltato nella primavera del 2016, e conteneva un impegno finanziario per Ferrovie pari a 120 milioni.
C’è voluto un anno per riaprire e portare a conclusione di nuovo l’iter. L’accordo, riscritto, è stato in parte migliorato dal punto di vista del verde e dei collegamenti, anche se l’impegno finanziario diretto di Fs risulta inferiore.
La valorizzazione dei quartieri sarà comunque per Milano una svolta, sia per quanto riguarda l’offerta abitativa a costi contenuti, sia per la mobilità periferica, sia per il decoro urbano. Ad esempio, si legge nella mozione appena approvata in Consiglio che «i grandi spazi a verde che saranno realizzati in tutti gli scali, ma soprattutto in quelli di maggiori dimensioni, devono essere realizzati partendo da progetti di paesaggio capaci di creare aree a verde progettate per utilizzi differenti, compresi quelli culturali e legati alla salute e alle attività sportive con aree attrezzate per attività all'aperto (Palestre della salute). Particolare attenzione progettuale dovrà essere dedicata al parco dei bambini allo Scalo Farini e al tema delle connessioni ecologiche lungo i binari dei treni».
Un progetto ambizioso, che potrebbe durare anni, e che se andrà in porto imprimerà un cambiamento al volto della città. Ma lo sviluppo dei lavori dovrà essere ben monitorato, per evitare battute d’arresto.

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