Appalti

Maxipiano di sicurezza antisismica nella tabella del Fondo investimenti

Si alza il velo sul riparto di dettaglio del Fondo investimenti da 46 miliardi. Il ministero dell’Economia, su richiesta delle commissioni competenti per il parere sul Dpcm che regola il plafond, ha trasmesso la tabella che contiene la definizione analitica degli interventi (scaricabile dal quotidiano digitale Edilizia e Territorio). È uno schema che, molto più del precedente, fa emergere con chiarezza i settori dove il Governo ritiene prioritario investire le risorse stanziate dalla legge di bilancio 2017.

I trasporti
Limitando l’analisi ai circa 7,1 miliardi stanziati per il primo triennio 2017-2019, il capitolo dei trasporti (su ferro e su strada) si conferma il più robusto (quasi 2 miliardi di euro). La maggior parte delle risorse sta nel perimetro dei contratti di programma di Rfi e Anas. Tra le eccezioni di rilievo c’è da segnalare la voce relativa alle metropolitane, che vale quasi 127 milioni di euro (940 milioni di euro su tutto l’orizzonte del piano). Altro capitolo “pesante” riguarderà le strade danneggiate dal sisma, che saranno oggetto di interventi dell'Anas: incasseranno ben 320 milioni di euro fino al 2019.
Guardando le cifre dedicate alla sicurezza delle ferrovie regionali non interconnesse alla rete nazionale di Rfi, si nota che appena dieci milioni di euro saranno impegnabili tra il 2017 e il 2018. Nel 2019 sono previsti, invece, 39 milioni. Per arrivare ai 349 milioni previsti dal decreto bisognerà, insomma superare di molto il 2020.

Prevenzione rischio sismico
La prevenzione del rischio sismico è il secondo capitolo per consistenza di risorse assegnate: oltre 1,3 miliardi nel triennio 2017-2019 (ai quali sommare i 300 milioni per la viabilità della strade danneggiate dal sisma). La principale voce di spesa sono i fondi destinati alla sicurezza nelle scuole (circa 786 milioni nel triennio). Qui dentro c’è anche il primo “cip” per Casa Italia, pari a 20 milioni nel triennio, con i primi 5 milioni nel 2017 e altri 5 milioni nel 2018.

Edilizia pubblica
Al terzo posto (sempre considerando gli investimenti con ricadute nei cantieri e nelle opere pubbliche), c’è l’ampio capitolo dell’edilizia pubblica, che conta risorse per oltre un miliardo nel triennio. I maggiori investimenti già da quest'anno - ma questa non è un novità - sono per l’edilizia scolastica (quasi 286 milioni). Consistente anche il piano di spesa per l’edilizia sanitaria (118 milioni di euro, sempre nel triennio).

Infrastrutture e reti idriche
Il pacchetto di infrastrutture e reti idriche vale 666 milioni nel triennio, con un cospicuo investimento destinato ai porti (210 milioni). Ma in questo capitolo spiccano le modalità per l’attivazione del fondo progettazione: nel 2017, per il nuovo fondo disciplinato dal Codice appalti, non sono previsti stanziamenti, che arriveranno nel 2018 e nel 2019, ma saranno pari ad appena 60 milioni di euro complessivi. Il totale del nuovo fondo (860 milioni) è tutto programmato dal 2020 in poi.

Riqualificazione immobili
Poco più di 100 milioni nel primo triennio saranno spesi per la riqualificazione di immobili pubblici e non meglio identificati «grandi complessi edilizi» nelle periferie, e impianti sportivi. Ancora, c’è il capitolo di opere per la difesa del suolo (162 milioni nel triennio) e ci sono i fondi per il dissesto idrogeologico. Si tratta di 239 milioni su tutto l’orizzonte del piano (fino al 2032), ma con 66,3 milioni di euro nel primo triennio. Da segnalare infine, che il piano di incentivi per la rimozione di barriere architettoniche negli edifici privati andrà in controtendenza: sarà completato quasi per intero nei primi tre anni di vita del Fondo. Dei 150 milioni previsti, infatti, ben 120 saranno impegnabili prima del 2019.

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