Appalti

Concessionarie autostradali, lavori al minimo

Sono al minimo storico gli investimenti sulla rete autostradale italiana, per nuove opere, completamenti o ammodernamenti.
La spesa effettiva per costruzione e manutenzione straordinaria da parte delle società concessionarie è stata nel 2016 pari a 1.064 milioni di euro, il 24% in meno rispetto all'anno prima, e la metà rispetto alla media di 2,1 miliardi all'anno del triennio 2010-2012. Il dato è poi sceso a 1,6 miliardi nel 2013, 1.48 nel 2014, 1,4 nel 2015, e appunto 1.064 milioni lo scorso anno. Per quest'anno il Ministero delle Infrastrutture (Mit) prevede un ulteriore calo: gli investimenti effettivi non dovrebbero superare i 900 milioni.
I dati possono essere consultati in dettaglio nella relazione annuale del Mit sulle autostrade (scaricabile anche da Edilizia e Territorio web), e si riferiscono alle società autostradali concessionarie del Ministero.

Investimenti
Importanti novità degli ultimi mesi dovrebbero comunque invertire la rotta degli investimenti, a partire dal 2018. Tra questi il piano per le terze e quarte corsie presentato da Autostrade per l'Italia (Aspi) il 29 maggio scorso, 2,2 miliardi di euro dal 2018 al 2023 (450 milioni circa l'anno): gli investimenti Aspi sono scesi da circa 1,2 miliardi l'anno nel 2010-2012 (variante di Valico e A14) a 770 in media negli ultimi quattro anni, per poi scendere a 677 nel 2016. Grazie al piano sulle corsie aggiuntive, e ai progetti della Gronda di Genova e della tangenziale di Bologna (entrambi in approvazione) la spesa Aspi dovrebbe risalire a 1,2 miliardi di euro all'anno dal 2019.

L’accordo sulle mini-proroghe
L'altro punto chiave è l'accordo chiuso dal Ministero delle Infrastrutture Graziano Delrio il 5 luglio scorso con la Commissione europea per riconoscere mini-proroghe di 4 anni alle concessioni di Aspi (per realizzare la Gronda di Genova da 4,3 miliardi di euro con tariffe sostenibili) e Satap A4 (per finanziare il completamento della Asti-Cuneo, 500 milioni), e circa 10 anni di proroga (da definire) per la Strada dei Parchi (Roma-L'Aquila-Teramo) per realizzare l'adeguamento anti-sismico da 2,4 miliardi. Le nuove convenzioni saranno operative a primavera 2018, secondo la complessa procedura prevista, e dunque produrranno effetti sui cantieri da metà dell'anno prossimo.

Lo sblocco dell'aggiornamento quinquennale delle concessioni
Terzo punto è lo sblocco dell'aggiornamento quinquennale delle concessioni (fermo da anni), grazie alla delibera Cipe dell'8 agosto scorso, che ha già permesso la firma degli atti aggiuntivi, nei giorni scorsi, con le società del Gruppo Gavio (investimenti per circa 800 milioni). Poi c'è l'atto aggiuntivo della Campogalliano-Sassuolo, bretella a sud di Modena da 510 milioni, firmata nei giorni scorsi, che dovrebbe far partire i cantieri da metà 2018.
Nel periodo 2008-2016 la spesa per investimenti autostradali è stata di 15,069 miliardi, il 69% di quanto previsto dai piani finanziari delle società. Tale differenza - sostiene il Mit - si deve in gran parte ai ritardi su un limitato numero di opere, tra cui la Asti-Cuneo, la Valdastico e la Tirrenica». La prima si dovrebbe sbloccare grazie all'accordo con la Ue, la seconda è in progettazione, e i lavori del 1° lotto da 860 milioni potrebbero partire nel 2108, la terza è bloccata dal deferimento alla Corte Ue deciso dalla Commissione europea nel maggio scorso.
La manutenzione ordinaria è stata invece in linea con quanto previsto dai Pef, con una spesa di 677 milioni di euro medi all'anno. La relazione del Mit sottolinea comunque che negli ultimi 16 anni, dal 2001 al 2016, gli investimenti autostradali sono ripartiti, rispetto al sostanziale blocco del periodo 1992-2000: sono stati realizzati 438 km di nuova rete in esercizio, e investiti 22 miliardi di euro (1,3 miliardi all'anno).

La relazione annuale del ministero

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