Appalti

Affidamenti in house, per l’Albo Anac arriva la quarta proroga (al 15 gennaio)

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Proroghe e rinvii non sono solo una prerogativa del Fisco. Anche in altri campi lo slittamento può diventare una spirale dalla quale è difficile uscire. È il caso del nuovo Albo delle società in house al quale dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) iscriversi sia le amministrazioni pubbliche che gli enti a loro collegati per procedere ad affidamenti senza gara in deroga alla procedura ordinaria. Una misura che l’Autorità anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone con la sua linea guida n. 7 attuativa del Codice appalti ha immaginato per accendere un riflettore ed evitare opacità (e abusi) sugli affidamenti diretti alle società in house.

Riflettore, però, destinato a restare spento ancora per qualche settimana, almeno stando al comunicato di ieri : l’Authority, a poche ore dal debutto, si è vista costretta a stabilire un rinvio al 15 gennaio 2018 «per motivi tecnici» legati all’applicativo informatico in grado di garantire l’accesso all’elenco. È la quarta proroga in pochi mesi, con un progressivo slittamento rispetto all’entrata in vigore originaria fissata al 27 giugno scorso. Di mezzo, ci si è messo anche il pesante restyling del correttivo appalti che ha cambiato il quadro normativo.

Ci sarà ancora da aspettare, dunque, per garantire quella trasparenza necessaria in un settore molto vasto che va dalla gestione dei rifiuti a quella dei servizi informatici. Con un impatto che, a cascata, riguarda amministrazioni pubbliche, imprese e professionisti. Questo perché senza Albo al momento non c’è alcun filtro sugli affidamenti diretti. Mentre l’elenco elettronico dovrebbe contribuire a ridurre la discrezionalità per le stazioni appaltanti, aumentando le gare e la concorrenza.

Il comunicato dell’Anac

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©