Appalti

Codice appalti, riforma lampo per evitare il vuoto normativo

Soddisfazione per la grande «lungimiranza amministrativa» del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. Ma anche un richiamo alle responsabilità del prossimo Governo, che dovrà lavorare da subito alla creazione di una normativa sugli appalti «più europea», senza però lasciare le imprese in balìa di pericolosi vuoti normativi. Quindi, no a un azzeramento del codice, pure invocato da qualche parte politica, e via libera a un correttivo robusto.
Il presidente dell’associazione nazionale dei costruttori (Ance), Gabriele Buia risponde così all’intervista al Sole 24 Ore con la quale ieri Raffaele Cantone ha fattivamente replicato alla frustrazione delle imprese di fronte agli esiti insoddisfacenti della riforma degli appalti del 2016. Una presa di posizione – quella del presidente dell’Autorità – che arriva dopo un dialogo andato avanti nei mesi con le diverse componenti del mercato. «Il confronto con l’Anac – racconta Buia – è sempre stato continuo su tutte le tematiche del Codice. Per questo, sono soddisfatto quando sento parlare di riscrittura di istituti come quello della rotazione nelle gare “sottosoglia”. Vuol dire che le nostre doglianze in tutti questi mesi non erano strumentali».

Le criticità
I punti di accordo non finiscono qui. Anche per il presidente dell’Ance, infatti, il peccato originale della riforma va cercato nell’entrata in vigore troppo frettolosa del Dlgs n. 50 del 2016: «Noi abbiamo sempre chiesto un periodo transitorio che consentisse a tutti di adeguarsi alle nuove regole. La politica non ce l’ha concesso e a questo punto è chiaro che ha sbagliato». Proprio la politica sarà chiamata a rimediare rapidamente a questa situazione di emergenza. Ancora Buia: «Anche qui sono in linea con il presidente Cantone. Oltre le competenze dell’Anac, ci sono scelte che competono al legislatore, al nuovo Governo e al Parlamento. È a loro, quindi, che chiederemo di migliorare l’operatività di una riforma che ha avuto l’effetto di rallentare l’impiego delle risorse messe in campo dal Governo stesso con la legge di Bilancio del 2017. Quelle somme rischiano di non essere impiegate».

Il percorso possibile
Il presidente dell’Ance ha già in mente un percorso possibile. «Il nostro compito sarà spiegare al nuovo esecutivo, con un libro bianco che stiamo già preparando, quali sono le problematiche, i punti critici di questo codice appalti. Speriamo in un confronto di merito su molti temi: i commissari di gara, l’offerta economicamente più vantaggiosa, il subappalto. La nostra sarà una proposta per dire al legislatore come andrebbe scritto il codice per arrivare a un testo più europeo di quello attuale. Andando nella direzione che veniva indicata dalla legge delega: quella di un testo snello e flessibile in grado di garantire trasparenza».
Concretamente, però, Buia non pensa a un azzeramento della riforma: «Se il codice fosse preso e annullato all’improvviso, andremmo a creare un vuoto normativo pericoloso. Dobbiamo invece arrivare a una trasformazione del testo attuale, tramite una fase di confronto». La stagione della riforma, insomma, va riaperta velocemente ma anche chiusa in tempi altrettanto rapidi.

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