Appalti

Comuni in difficoltà sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche

di Alessandro Vitiello

Torna il rapporto sui tempi di attuazione delle opere pubbliche, quattro anni dopo l’edizione precedente, curato dal nucleo di verifica e controllo dell’agenzia per la Coesione territoriale. Il monitoraggio-analisi, ora inserito anche all’interno del sistema dei conti pubblici territoriali, ha preso in considerazione informazioni e dati disponibili al 31 dicembre 2017 su 56mila interventi classificati come opere pubbliche, per un valore di circa 120 miliardi.

Le novità
Nella sostanziale invarianza dei tempi medi di realizzazione delle opere, negli ultimi 4 anni a una maggiore velocità nella progettazione si è contrapposto il rallentamento nella fase dell’aggiudicazione. Tempi più lunghi, rispetto a 4 anni fa, solo per le grandi opere, mentre un’altra buona buona notizia viene sicuramente dalla contrazione dei «tempi di attraversamento» da una fase all’altra della realizzazione dell’opera pubblica (progettazione, aggiudicazione, esecuzione dei lavori).
Relativamente alle performance territoriali, pur non variando le posizioni delle Regioni rispetto al 2014, bisogna dire dei buoni i risultati della Sicilia, dove oggi sono necesssari in media 5,3 anni invece dei 6,9 di prima. Migliorano le prestazioni di ministeri e Regioni, peggiorano quelle di Comuni piccoli e medi e delle Province.

Il tempi di attuzione
Sono necessari mediamente 4,4 anni per realizzare un’opera pubblica (4,5 nel 2014), con un’intuibile progressione in base alle dimensioni: se un intervento del valore inferiore a 100mila euro si chiude in meno di tre anni, per quelli che costano oltre 100 milioni ne servono 15,7. La progettazione è la fase più lunga nei piccoli lavori, mentre per le grandi opere lo è quella esecutiva.
Rilevante è il «il tempo di attraversamento» tra una fase all’altra, nel quale sono considerate tutte le attività amministrative necessarie per passare dalla progettazione, a sua volta suddivisa in preliminare, definitiva ed esecutiva, all’aggiudicazione degli appalti e quindi all’esecuzione dei lavori. Ebbene, pur essendosi abbreviata negli ultimi quattro anni, nel 2018 la durata degli «attraversamenti» incide complessivamente per il 54,3% dei tempi complessivamente necessari a realizzare un’opera pubblica (61,3% nel 2014).
La progettazione preliminare è gravata dai maggiori tempi di attraversamento, che incidono per il 69% della durata complessiva della fase. Minore l’incidenza nella fase dell’affidamento (32%). L’esecuzine lavori, invece, essendo quella finale, non ha questa tipologia di tempi morti, che ad ogni modo crescono all’aumentare della dimensione dell’opera da realizzare.

L’analisi territoriale
Il rapporto tenta anche una valutazione del contributo di territori ed enti, sia in valori assoluti, sia in termini di scostamento dalle medie. Avvertendo, tuttavia, che le diverse performance sono collegate a fattori piuttosto eterogenei quali possono essere, solo per dire i principali, l’orografia del territorio, le condizioni socio-economiche, le capacità amministrative, il clima metereologico.
Cio detto, il Nuvec riporta che in Basilicata e Molise i tempi di realizzazione delle opere sono più lunghi rispetto alla media nazionale (5,7 anni), con una forte incidenza della fase di progettazione, in particolare nella seconda Regione (3,7 anni rispetto ai 2,5 della media nazionale). Tempi lunghi anche in Sicilia (5,3 anni) e in Liguria (5,2), mentre Emilia Romagna e Lombardia sono le Regioni virtuose, dove sono necessari mediamente 4,1 anni per realizzare un’opera pubblica.
Resiste il divario Nord-Sud, pur essendo migliorata la performance della Sicilia, che passa da 6,9 a 5,3 anni, tempo sempre superiore alla media nazionale, ma molto ridotto rispetto al passato. Entrando nel dettaglio della durata delle singole fasi di realizzazione, colpisce (ma se ne intuiscono le motivazioni) l’allungamento della durata dell’affidamento dei lavori in due Regioni meridionali (Campania + 48% e Sicilia + 41% rispetto a quattro anni fa).

Comuni in difficoltà
Le performance degli enti attuatori (Regioni, Comuni, ministeri e altri) sono valutate soprattutto in termini di scostamento dalla media nazionale.
Rispetto al 2014 le Regioni hanno diminuito i tempi di realizzazione delle opere publiche del 31,9%, mentre i Comuni intermedi (tra i 50mila e i 100mila abitanti) sono i più lunghi, con una durata netta (cioé senza considerare i tempi di attraversamento) pari a 5 anni.
Più in generale, in conclusione, il rapporto della Coesione territoriale mette in evidenza le lentezze dei Comuni a realizzare opere pubbliche rispetto ad altre tipologie di enti: + 14% rispetto alla media per quelli intermedi, + 7% per i piccoli centri e + 4% per le grandi città.

Il rapporto della Coesione territoriale

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