Appalti

Permesso di costruire illegittimo, l’abuso d’ufficio si prescrive dall’emissione dell’atto

di Federico Gavioli

Per la Corte di cassazione penale, con la sentenza n. 44104/2018, il momento in cui il reato di abuso d'ufficio si è consumato è quello dell'emanazione del permesso di costruire illegittimo, perché in quel momento si compie la condotta del pubblico ufficiale e si verifica l'ingiusto vantaggio patrimoniale per il soggetto beneficiato.

Il contenzioso penale
Con sentenza del novembre 2016, il Tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti degli imputati in relazione a una serie di reati di falso e abuso d'ufficio, connessi a violazioni urbanistiche. Il ricorso in Cassazione, del procuratore della Repubblica contesta la carenza della motivazione della sentenza del Tribunale, nei confronti di un assessore comunale con delega all'urbanistica e del legale della società beneficiata in riferimento all'iter amministrativo relativo al permesso di costruire, riguardante un'area di un Comune. In particolare erano contestati: la formazione di un falso atto di rettifica e voltura di un permesso di costruire originariamente emanato in favore di una diversa società, con falsa attestazione del momento della sua redazione; la formazione di due false attestazioni di conformità in sanatoria, con false attestazioni dei momenti della loro redazione.
Il Procuratore ha sostenuto che il Gup ha dichiarato il non luogo a procedere attraverso una carente ricostruzione degli elementi d'accusa, dando conto delle fonti di prova in modo parcellizzato, decontestualizzando le intercettazioni telefoniche e ambientali e dimenticando di valutare una parte cospicua degli atti. In oltre il Procuratore, per quanto riguarda le accuse relative all'abuso d'ufficio, rispetto alle quali era stata rilevata l'intervenuta prescrizione, ha contestato l'ingiusto vantaggio patrimoniale che si era realizzato al momento del rilascio dei permessi di costruire anziché, al momento in cui i lavori edilizi erano stati conclusi.

La collocazione temporale del reato
La Corte di cassazione ha ritenuto il ricorso parzialmente fondato, e ha ritenuto infondata la parte inerente il momento in cui si è consumato il reato di abuso di ufficio che il pubblico ministero aveva individuato nel momento di fine dei lavori autorizzati con il permesso di costruire e nel momento di sospensione dei lavori già iniziati. Il Gup diversamente ha ritenuto che il reato si debba considerare consumato nel momento del rilascio del permesso di costruire. Questa seconda interpretazione per la Corte di cassazione è preferibile. Il permesso di costruire, sebbene effettivamente suscettibile, una volta rilasciato, di generare un eventuale ulteriore incremento del patrimonio del destinatario tramite l'esecuzione dei lavori autorizzati o il trasferimento del bene immobile divenuto edificabile a terzi, costituisce già di per sé una voce attiva nell'ambito della situazione giuridica soggettiva dell'interessato, perché il riconoscimento dell'edificabilità di un terreno attribuisce a questo terreno una nuova possibilità di messa a reddito, che ne determina un fisiologico incremento di valore in relazione alle ampliate opportunità del suo utilizzo. Ne deriva che i reati devono essere retrodatati al momento dell'emanazione dei permessi di costruire, e che erano già prescritti al momento dell'emanazione della sentenza impugnata, come correttamente rilevato dal Gup.

La sentenza della Corte di cassazione penale n. 44104/2018

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