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Decreto Genova, i provvedimenti attuativi salgono a 42

Approvato dal consiglio dei Ministri a metà settembre, ma pubblicato in Gazzetta ufficiale solo il 28 dello stesso mese, il decreto legge su Genova, dopo un lungo percorso, si è avviato ieri a chiudere il suo iter alla Camera. Il testo passerà ora al Senato, dove presumibilmente giungerà blindato: la scadenza per la conversione ormai si avvicina (28 novembre) e l’attenzione del Parlamento è già quasi tutta concentrata sull’avvio della sessione di Bilancio. L’ok di Montecitorio, da calendario, era atteso già ieri in giornata. Ma i duri interventi dell’opposizione, soprattutto quella del Pd, hanno rallentato i programmi e la votazione è andata avanti fino a tarda sera. A provocare la reazione dei dem, la norma sul condono a Ischia e i nuovi parametri sulla quantità di idrocarburi consentiti nei fanghi destinati all’agricoltura (misura considerata potenzialmente «dannosa per l’ambiente»).

Il testo che esce dalla Camera è comunque ben più pesante rispetto a quello varato dal Consiglio dei ministri. Il Dl licenziato dal governo prevedeva, per essere pienamente operativo, l’attuazione di altre 27 norme (più 2 eventuali), tra decreti ministeriali e altri provvedimenti. Ora di misure attuative ne sono state aggiunte altre 15 (più una eventuale), facendo salire il totale a quota 42. Molte di queste norme, tra l’altro, di fondamentale importanza. Ad ogni modo il governo su alcuni punti si è portato avanti: nel consiglio dei Ministri del 4 ottobre aveva già annunciato l’adozione dei provvedimenti di nomina per Marco Bucci, sindaco di Genova, e per Piero Farabollini, rispettivamente commissario per la ricostruzione del Ponte di Genova e commissario per la ricostruzione dopo i terremoti nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Durante l’iter in commissione, sono rientrate le norme antimafia che il commissario per Genova dovrà rispettare e su cui aveva lanciato un alert il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone. Un decreto del ministero dell’Interno, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, dovrà individuare speciali misure di semplificazione per il rilascio della documentazione antimafia, anche in deroga alle relative norme.

Sempre in commissione è stato concesso il sostegno al reddito per i lavoratori del settore privato penalizzati a seguito del crollo del Ponte Morandi. Spetterà a un provvedimento del commissario individuare le aree colpite, nel territorio della città metropolitana di Genova, dove operano i lavoratori. Le indennità, poi, saranno concesse con un decreto della regione Liguria. Altra misura introdotta nell’iter in commissione alla Camera è il contributo di 800mila euro per il 2018 e 2,4 milioni per il 2019 a favore del trasferimento di una quota del trasporto merci su strada ad altri sistemi di trasporto: le modalità di attribuzione del contributo andranno tuttavia definite con decreto del ministero delle Infrastrutture, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

In tutto il decreto vale per Genova circa 590 milioni: 230 milioni per imprese e sfollati, più 360 milioni di anticipazione statale sui costi per la ricostruzione. Sono 80 i milioni aggiuntivi inseriti dagli emendamenti presentati dalla maggioranza gialloverde in Commissione.

Tra gli ultimi emendamenti approvati ieri in serata in Aula alla Camera, c’è una norma presentata da Fratelli d’Italia: Genova ospiterà una sede della Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (Ansfisa).

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