Appalti

Prezzo basso e offerte, i nodi del Codice appalti

di Alberto Barbiero

Le amministrazioni pubbliche e gli operatori economici chiedono modifiche alla disciplina del prezzo più basso, della rilevazione delle offerte anomale e del subappalto.
Il ministero delle Infrastrutture ha reso noti i risultati della consultazione pubblica avviata in estate, nell'ambito della quale sono stati presentati poco più di 1900 contributi, in gran parte riferiti ai temi predefiniti dal ministero e in misura minore tradotti in proposte libere.

Distribuzione dei contributi
La partecipazione maggiore, con il 56,76% di contributi, si registra da parte delle aziende private, nella quale sono stati inclusi i dipendenti e i titolari di cariche di aziende private, nonché gli imprenditori individuali.
A seguire, con il 30,08% di contributi, si colloca la categoria delel pubbliche amministrazioni, che include i dipendenti di amministrazioni e enti pubblici.
I liberi professionisti hanno partecipato alal consultazione con il 12,74%

Temi di maggior interesse
La consultazione proponeva un'ampia serie di temi predefiniti, rispetto ai quali il maggior interesse è stato rilevato dal subappalto (articolo 105), dai criteri di aggiudicazione (articolo 95, commi 4 e 5), dalla disciplina dell'anomalia (articolo 97, commi 2 e 3), dai dati oggetto di pubblicazione e dai termini di decorrenza anche ai fini dell'impugnativa (articolo 29, commi 1 e 2). Su questi elementi il Mit ha rilevato una sostanziale convergenza tra le posizioni delle amministrazioni aggiudicatrici e degli operatori economici.
Particolare attenzione è stata posta nei contributi anche in relazione alla nomina e ai requisiti del Rup (articolo 31, comma 1), ai motivi di esclusione (articolo 80), nonché agli incentivi per le funzioni tecniche (articolo 113).

Altre modifiche rilevanti del codice
Le pubbliche amministrazioni hanno focalizzato molti contributi sulla riforma della disciplina delle commissioni giudicatrici e dell'albo dei commissari presso l'Anac (articolo 77, commi 1 e 3). Una netta presa di posizione con richiesta di abrogazione, sia pur con contributi numericamente meno rilevanti, ha riguardato anche la soft law e le linee guida (articolo 213), con una sostanziale richiesta di superamento dell'esperienza che avrebbe determinato incertezza e instabilità del quadro normativo.
Dai professionisti sono stati formulati molti contributi finalizzati a chiedere l'abrogazione del rito cosiddetto super speciale, ritenuto inidoneo sul piano processuale a raggiungere l'obiettivo di deflazionare il contenzioso.
Alcuni contributi richiedeno anche l'abrogazione di alcune disposizioni della disciplina dell'avvalimento (commi 2 e 4 dell'articolo 89), per evitare che imprese non adeguatamente qualificate partecipino alle gare.

Richieste di modifica su altre parti del codice
Un numero più limitato di contributi ha permesso di rilevare alcune richieste di modifica di altre parti del Dlgs 50/2016, inerenti il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti (articolo 38, rispetto al quale si chiede di tener conto della natura dei soggetti e degli ambiti di operatività), l'appalto integrato, i costi della manodopera (articolo 95, comma 10, rispetto ai quali è evidenziata la necessità di precisazioni sul tenore della disposizione, anche a maggior tutela dei lavoratori) e il punteggio massimo all'offerta economica (articolo 95, comma 10-bis).

Il report del ministero

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©