Appalti

Riforma in due tappe per il codice appalti: si parte con le semplificazioni per i lavori sotto i 5 milioni

Sarà una risposta interlocutoria quella che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, darà domani sulla Torino-Lione ai comitati «Si Tav», invitati a Palazzo Chigi dopo la manifestazione di Torino. Inevitabile per il governo attendere, tra fine mese e i primi di gennaio, l’analisi costi-benefici commissionata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in stretto raccordo con il vicepremier Di Maio.
Al tempo stesso il premier vorrà rimarcare come il suo governo lavora per la crescita, per gli investimenti e per il rilancio delle infrastrutture piccole e grandi. Per dare credibilità a questa posizione Conte non si limiterà a promettere qualche norma aggiuntiva nella legge di bilancio e a ricordare i 15 miliardi in più già stanziati in quel provvedimento pewr il triennio 2019-2021. Annuncerà lo sblocco in senso positivo del terzo valico Genova-Milano, prima opera per cui arriva la “pagella” dei tecnici, e la riapprovazione nel Consiglio dei ministri di mercoledì o giovedì di un decreto legge semplificazioni potenziato.
In particolare, nel decreto è stato inserita la prima tranche della riforma del codice degli appalti, che modifica e alleggerisce le procedure di gara per le piccole opere «sottosoglia» e in particolare consente di procedere senza una gara formale ma con una procedura negoziata all’affidamento di lavori di importo inferiore a 2,5 milioni. Oggi questa soglia è ferma a un milione di euro. Semplificate anche «le procedure che prevedono una preliminare fase di ammissione/abilitazione, come nel caso del mercato elettronico e del sistema dinamico di acquisizione».
Ma la norma forse più importante nel decreto è quella che «estende, nell’ottica della semplificazione, la facoltà di utilizzo del criterio del prezzo più basso per i lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria, quando l’affidamento degli stessi avviene, in generale, sulla base del rpogetto esecutivo e per i lavori di manutenzione ordinaria». Il de profundis per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nelle piccole gare, considerato «oneroso e anti economico».

Probabile un decreto correttivo
Nella stessa riunione del governo dovrebbe essere varato il disegno di legge delega che rimette mano complessivamente al codice degli appalti varato dal governo Renzi e corretto già una volta dal governo Gentiloni. Una profonda riforma del codice appalti è quello che chiedono anche le imprese.
Dopo due mesi nel “congelatore” riapproderà dunque questa settimana al consiglio dei ministri il decreto semplificazioni che era stato approvato «salvo intese» lo scorso 15 ottobre. Tra le novità c’è l’abolizione del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Non ci saranno nuove proroghe della concessione ai privati e si studia un sistema la cui gestione sarà effettuata direttamente dal ministero dell’Ambiente. Fino alla definizione del nuovo sistema, dal 1° gennaio 2019 i soggetti su cui ricade l’obbligo potranno usare il tradizionale metodo “cartaceo” oppure la modalità telematica consentita in base al Codice dell’amministrazione digitale.
Spunta anche la modifica alle norme sull’esecuzione immobiliare per proteggere dal pignoramento degli immobili gli imprenditori in crisi a causa di crediti non saldati dalla Pubblica amministrazione. Confermate le altre misure: dai 50 milioni al Fondo di garanzia a difesa proprio degli imprenditori che hanno crediti con la Pa, alle nuove semplificazioni per le startup, alla validità giuridica per la tecnologia blockchain. Non c’è invece - almeno secondo le ultime bozze - la norma sull’Rc auto “equa” fortemente voluta dai Cinque Stelle e dal ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio per ridurre i costi soprattutto nelle aree del Sud più penalizzate. Finora avrebbe pesato il secco “no” della Lega. Sul fronte lavoro, in bilico le due norme che “correggono” il decreto dignità. Con la prima si prova a dare maggior peso alla contrattazione nazionale nel gestire le causali che sono tornate obbligatorie nei contratti a termine. Con la seconda, si era ipotizzata la cancellazione del contributo aggiuntivo, 0,5%, in caso di rinnovi dei contratti interinali e stagionali.
Trova spazio nello stesso decreto, ultimo veicolo utile, anche la proroga per il rimborso del prestito Alitalia (nel termine di 30 giorni dal completamento della cessione degli asset).

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