Appalti

Equo compenso anche nei bandi della Pa

di Redazione Quotidiano enti locali & Pa

L'equo compenso torna a far parlare di sé grazie a un emendamento al Dl semplificazioni che vede tra i firmatari tre senatori del Movimento 5 Stelle, Grassi, Patuanelli e Santillo. La questione dell'equo compenso è stata sollevata l'8 gennaio dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, durante l'audizione in Senato sul decreto semplificazioni, quando ha parlato di«un annoso problema, che ha assunto dimensioni inaccettabili e lesive della stessa dignità dei professionisti che operano con la Pa». Un problema in parte affrontato dal Dl 148/2017 ma rimasto in sospeso per la Pa, avendo sancito un principio privo di potere vincolante. Un vuoto normativo che la modifica presentata ieri dovrebbe colmare. In base all'emendamento la Pa non può conferire incarichi professionali il cui compenso pattuito non sia proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, anche tenuto conto dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi, pena la nullità dei contratti. «È un passo avanti importante anche a livello culturale che la pubblica amministrazione - commenta Stella - riconosca il diritto del professionista a ricevere un compenso adeguato». Secondo Stella se lo Stato dà un segnale in questa direzione, stigmatizzando il pagamento al ribasso dell'attività professionale, sarà più facile che anche il settore privato si allinei.

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