Appalti

Comuni, fondo Tasi verso i 300 milioni e uso «libero» - Bilanci al 31 marzo

di Gianni Trovati

Il fondo Tasi cresce a 270 milioni, e arriva quindi a un passo dai 300 milioni dell’anno scorso che comunque potrebbe raggiungere a breve. Gli 80 milioni in più sono spuntati dalle ultime limature del decretone su reddito di cittadinanza e pensioni, e sono arrivati ieri in conferenza Stato-Città, insieme al rinvio al 31 marzo del termine entro cui gli enti locali dovranno approvare i preventivi (come anticipato sul Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri).

Ma altri 30 milioni potrebbero arrivare a breve, pareggiando i conti dell’anno scorso. La mediazione portata avanti dalla sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli (M5S) serve a tamponare la febbre dei conti lamentata da molte città. Ma il complicato lavorio sui numeri 2019 non è finito. Oltre ai fondi che ancora mancano, è in pista anche l’abrogazione dell’obbligo di certificare alla Banca dati Pa l’utilizzo del fondo Tasi come investimenti (comma 895 della manovra).

Aperture del governo anche sul fondo accessorio per gli incaricati di posizione organizzativa (emendamento al Dl semplificazioni) e sull’addio definitivo agli obblighi di gestione associata. Ma sugli accantonamenti per le mancate riscossioni il dossier inciampa sulle obiezioni per le coperture.

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