Fisco e contabilità

Comuni, verifica continua sul pareggio di bilancio

Le principali variazioni di bilancio che vengono approvate da enti locali e regioni nel corso dell’esercizio devono essere segnalate allaRagioneria generale modificando il prospetto allegato al preventivo con cui l’amministrazione locale certifica di rispettare i saldi di finanza pubblica. Anche a causa della stretta sui tempi per l’approvazione dei bilanci preventivi (il rinvio al 30 giugno deciso venerdì dal ministero dell’Interno riguarda solo Province e Città metropolitane), quest’anno la maxi-circolare (n. 17/2017) della Ragioneria con le istruzioni per il rispetto del pareggio di bilancio, diffusa ieri, è arrivata dopo la scadenza per chiudere i conti comunali 2017, lavoro da chiudere entro venerdì scorso per evitare il blocco dei trasferimenti.

Le variazioni di bilancio
In ogni caso, le 63 pagine vergate dal ministero dell’Economia offrono una serie di indicazioni indispensabili alla gestione dei vincoli di finanza pubblica. A partire dalle variazioni di bilancio da comunicare a Via XX Settembre modificando i numeri scritti nell’allegato al bilancio appena approvato e trasmesso al ministero dell’Economia.
L’obbligo, spiega la circolare, scatta per le variazioni approvate dalla Giunta che modificano il Fondo pluriennale vincolato, ma anche per quelle effettuate direttamente dai responsabili della spesa o dal ragioniere capo e che incidono sugli stanziamenti relativi allo stesso Fondo pluriennale o le operazioni di indebitamento già autorizzate. Simili le regole per le Regioni, chiamate ad “avvisare” l’Economia quando le variazioni riguardano per esempio l’iscrizione di entrate derivanti da assegnazioni vincolate oppure l’utilizzo della quota di risultato di amministrazione accantonata riguardante i residui perenti oltre che il Fondo pluriennale.

Le finalità del monitoraggio
Questo monitoraggio serve ovviamente a tenere sotto controllo le dinamiche effettive della finanza pubblica locale al di là dei numeri previsti all’inizio dell’esercizio e allegati al bilancio “originario”. Allo stesso scopo risponde l’enfasi posta dalla Ragioneria sulle “azioni elusive” che puntano a mostrare sulla carta un pareggio di bilancio che nella realtà non esiste. Queste elusioni, ricorda il ministero, sono punite con la nullità dei contratti e possono portare a multe a carico dei funzionari responsabili. Ipotesi di questo tipo, al centro dei controlli della Corte dei conti, si possono verificare secondo la circolare in caso di sovrastima di entrate, oppure di iscrizione negli esercizi successivi di uscite che invece i principi contabili imporrebbero di riferire all’anno in corso. Un capitolo particolarmente delicato, da questo punto di vista, è quello dei rapporti con le partecipate, per esempio nelle operazioni di valorizzazioni immobiliari che non si traducono in vendite effettive o nei calcoli troppo ottimisti sul costo dei contratti di servizio.

La circolare della Ragioneria generale dello Stato n. 17/2017

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©