Fisco e contabilità

Split payment, gap Iva in discesa di 3,5 miliardi

Split payment come arma chiave per la riduzione del vat gap. Non a caso il Governo ha scommesso molto sull’estensione del sistema di scissione dei pagamenti nell’ultima manovrina (Dl 50/2017). Gli effetti in termini di abbassamento dell’evasione Iva sono stati stimati complessivamente in 3,5 miliardi tra il 2015 e il 2016 dallo studio realizzato da Alfonso Carfora , Massimiliano Marigliani, Stefano Pisani, Andrea Spingola e pubblicato nell’ultimo numero della rivista «Argomenti di discussione» dell’agenzia delle Entrate.
Per arrivare a questa stima gli autori hanno considerato non solo la dinamica relativa all’Iva lorda ma anche le compensazioni e gli imborti chiesti a rimborso. Proprio a quest’ultimo proposito si evidenzia che l’importo dei rimborsio da split payment «ammonta, per il 2015, a 1.807 milioni di euro dei quali 573 relativi a istanze presentate nel 2015 e 1.384 relativi a istanze presentate nel 2016».
Più in generale, «le stime mostrano che, nel 2015, si è verificata - si legge nelle conclusioni - una riduzione del gap Iva, imputabile ai fornitori della Pa, pari a circa 2,5 miliardi di euro, ai quali si è aggiunto un ulteriore miliardo recuperato nel 2016. Tale risultato è in parte ascrivibile alla riduzione dei mancati versamenti, cioè fornitori della Pa che dichiaravano compiutamente l’imposta ma poi non la versavano, e in parte alla contrazione della cosiddetta evasione senza consenso, ovvero fornitori della Pa che emettevano regolare fattura all’acquirente ma poi non riportavano, in tutto o in parte, l’Iva nelle proprie dichiarazioni». E «dato che lo split payment ha modificato strutturalmente le modalità di pagamento del tributo, il recupero di compliance - evidenzia lo studio - può essere considerato permanente nel tempo».

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