Fisco e contabilità

Bilanci, spese «liberate» da verificare entro luglio

Vincoli di spesa allentati in vista dell’assestamento del bilancio di previsione e della verifica degli equilibri finanziari per le annualità 2017/19, in scadenza il prossimo 31 luglio. Le novità giungono dagli emendamenti approvati al testo originario del Dl 50/2017, che ora è passato all’esame del Senato.
In evidenza, in particolare, il venir meno delle limitazioni poste dall’articolo 6, commi 7, 8, 9 e 13 del Dl 78/2010 e dalle disposizioni cosiddette «taglia-carta». Con il Dl 78/2010, varato nel bel mezzo della crisi economico-finanziaria del nostro Paese, è stata di fatto preclusa l’autonomia decisionale degli enti in riferimento a particolari voci di bilancio, il cui controllo, secondo le intenzioni del legislatore, avrebbe dovuto determinare il contenimento della spesa pubblica corrente.

Studi e incarichi di consulenza
A decorrere dal 2011, infatti, la spesa annua per studi e incarichi di consulenza, per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza non può essere superiore al 20 per cento di quella sostenuta nel 2009, mentre la spesa per formazione deve essere contenuta entro il limite del 50 per cento. Lo stesso articolo 6 ha poi vietato qualunque sponsorizzazione a carico delle pubbliche amministrazioni. Con l’emendamento che entrerà in vigore con la legge di conversione al Dl 50/2017 si stabilisce per il 2017, a favore dei Comuni e delle loro forme associative, la cessazione di questi vincoli, a condizione che l’ente sia in regola con il pareggio di bilancio e che abbia approvato il rendiconto 2016 entro i termini di legge (30 aprile 2017). Le nuove disposizioni impattano però anche negli anni successivi. In un’ottica programmatoria di medio periodo si stabilisce infatti che, a decorrere dal 2018, le norme di favore si applicano a tutti i Comuni (e delle loro forme associative) che riescono ad approvare i bilanci di previsione entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, e che dimostrino di aver rispettato il saldo fra entrate finali e spese finali previsto dall’articolo 9 della legge 243/2012.
Oltre a queste semplificazioni viene prevista, per favorire lo svolgimento delle funzioni di promozione del territorio, dello sviluppo economico e della cultura in ambito locale, la non applicazione dei vincoli alle spese per mostre effettuate da regioni ed enti locali o da istituti e luoghi della cultura di loro appartenenza.

Immobili pubblici
In materia di acquisto di immobili pubblici, il testo emendato del Dl 50/17 stabilisce che non si applica l’obbligo di dichiarare l’indispensabilità e l’indilazionabilità per gli acquisti di immobili pubblici finanziati con risorse del Cipe o cofinanziati dalla Ue, oppure dallo Stato o dalle regioni. In questi casi, non occorre neppure acquisire attestazione di congruità del prezzo da parte dell’agenzia del Demanio.

Spesa di personale
Le operazioni di assestamento del bilancio 2017 e l’avvio della programmazione 2018/2020 non possono poi prescindere dalle novità in tema di spesa di personale. In base all’articolo 22 del Dl 50/2017, nei Comuni con popolazione superiore a mille abitanti, per gli anni 2017 e 2018, le facoltà assunzionali di personale a tempo indeterminato di qualifica non dirigenziale sono infatti innalzate al 75 per cento (non più 25 per cento) della spesa corrispondente alle cessazioni dell’esercizio precedente. È richiesto però che il rapporto tra dipendenti e popolazione dell’anno precedente risulti inferiore al limite fissato per gli enti dissestati e/o strutturalmente deficitari (per gli anni 2017/2019 si veda il decreto 10 aprile 2017). Per i Comuni con popolazione compresa fra mille e 3mila abitanti, che rilevano nell’anno precedente una spesa di personale inferiore al 24 per cento della media delle entrate correnti registrate nei consuntivi dell’ultimo triennio, il turnover è innalzato al 100 per cento.

Risorse agli enti locali
La manovra interviene anche in materia di risorse agli enti locali. Vengono infatti assegnate risorse aggiuntive per l’importo complessivo di un milione di euro nel 2017 agli enti che partecipano alla sperimentazione delle novità in materia di banca dati Siope + e incentivate le fusioni fra comuni attraverso l’incremento di un milione di euro per ciascuna delle annualità 2017 e 2018.

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