Fisco e contabilità

Rischio di licenziamenti collettivi per le società di riscossione private

di Giuseppe Debenedetto

Le società concessionarie dei servizi di accertamento e riscossione delle entrate locali, entro il prossimo autunno, saranno costrette ad avviare l'iter dei licenziamenti collettivi di migliaia di dipendenti. Lo rende noto l'Anacap (Associazione nazionale aziende concessionarie servizi entrate enti locali) con una nota del 4 luglio scorso, inviata al ministero dell'Economia e delle finanze, ad altri soggetti istituzionali e alle organizzazioni sindacali più rappresentative.

Il grave disagio delle società
L'associazione lamenta la totale indifferenza delle istituzioni su un tema, quello della fiscalità locale, che coinvolge rilevanti interessi pubblici e che incide sull'esistenza di migliaia di lavoratori, la cui tutela non può essere diversa da quella riservata dal Governo ai dipendenti di Equitalia. Il riferimento è al passaggio diretto, previsto dal Dl n. 193/2016, per gli 8mila dipendenti di Equitalia al nuovo soggetto nazionale della riscossione, operativo dal 1° luglio 2017.
La situazione di grave disagio in cui versano le società concessionarie delle entrate locali era stata peraltro già segnalata dall'Anacap con una nota del 1° giugno scorso, rimasta però priva di riscontro. Un mese fa l'Anacap aveva posto in luce gli elementi di squilibrio e confusione in una materia, quella della riscossione delle entrate locali, che necessita di un urgente intervento di riordino, avviato dalla legge delega fiscale n. 23/2014 ma rimasto inattuato.

Il subentro dell'Agenzia
Anche il subentro dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione ad Equitalia, salutato con grande clamore mediatico, in realtà non cambia lo scenario attuale della riscossione, considerato che il nuovo soggetto opera con poteri e facoltà pressoché identiche a quelle di Equitalia, utilizzando le stesse sedi ma cambiando solo l'insegna e il logo sulla modulistica.
Infatti, le vigenti condizioni normative spingono i Comuni a utilizzare il nuovo soggetto nazionale, trattandosi di un affidamento “diretto” e quindi di una scelta piuttosto semplice da attuare. Tutto ciò, al netto di una possibile censura sul fronte comunitario, senza considerare i dubbi sull'efficacia dell'affidamento in termini di introiti, visto che non è cambiato nulla. Con il rischio di aumentare i già consistenti residui che i Comuni devono ancora riscuotere dai ruoli consegnati negli anni a Equitalia.

La nota Anacap

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