Fisco e contabilità

Conto finale con interessi ridotti

Contribuenti allacassa per i versamenti della rottamazione cartelle, il cui termine per pagare laprima rata (che può essere anche l’unica) scade lunedì 31 luglio 2017. Ma prima di effettuare i versamenti è importante che i contribuenti leggano bene il conteggio, che può riservare sorprese positive, ma anche qualche rischio.

Rate e interessi ridotti

Per chi ha scelto la rateazione, il conto da pagare è più leggero del previsto, considerato che gli interessi applicati sull’importo delle rate successive alla prima sono più bassi rispetto alla misura del 4,5% annuo prevista dalla legge. Inoltre, rispetto alla legge, è diverso il frazionamento del pagamento delle rate.
Il conto presentato dalla Riscossione prevede calcoli con la prima rata molte volte di importo leggermente superiore al 24% e le ultime rate di ammontare inferiore. Ad esempio, per chi ha scelto di pagare in cinque rate la legge prevede il pagamento del 70%, in tre rate, la prima del 24% e le altre due del 23% ciascuna, e le ultime due nella misura del 15 per cento. Per capirci, su 100mila euro di debito, il conto da pagare, per chi paga in cinque rate, dovrebbe essere di 24mila euro (prima rata), 23mila euro (seconda rata), 23 mila euro (terza rata), 15mila euro (quarta rata) e 15mila euro (quinta rata). Talvolta, invece, l’agente della Riscossione chiede leggermente di più come prima rata e poi meno per le ultime rate.
Va segnalato, poi, che sono più bassi gli interessi applicati sull’importo delle rate successive alla prima. Probabilmente, gli interessi non sono calcolati sull’intero debito residuo (si veda l’esempio qui a fianco).

La lettera sbagliata

Considerato che il “conto” è stato fatto dall’agente della riscossione, prima di pagare, il contribuente dovrà fare le necessarie verifiche perché basta una lettera sbagliata nell’indicare le somme iscritte nei ruoli della Riscossione che l’importo diventa più salato. È quello che è capitato ad alcuni contribuenti che hanno ricevuto una previsione delle somme da pagare e si sono accorti che le sanzioni, invece di essere contraddistinte con la lettera “S” (sanzioni), sono segnalate con la lettera “I” (imposte). In questi casi, occorre segnalare l’anomalia e farsi dare il conto giusto, senza le sanzioni.

I rischi

Con la rottamazione, chi pagherà regolarmente potrà fruire di abbattimenti consistenti, alcune volte di importo superiore al 50%, grazie alla cancellazione delle sanzioni e dei relativi aggi, degli interessi di mora e di dilazione, e delle altre sanzioni e somme aggiuntive, cioè degli accessori dovuti sui ritardati od omessi pagamenti dei contributi previdenziali. Chi non paga o esegue un versamento insufficiente, è escluso dalla rottamazione, perderà tutti i benefici e dovrà poi pagare il debito completo delle cartelle con l’aggiunta di altri oneri e interessi.

Le possibili soluzioni

Occorre in ogni caso ricordare che, qualora il contofinale della rottamazione sia troppo elevato, il contribuente può anche scegliere di pagare anche solo una parte del debito in relazione ad alcuni carichi compresi nella sua dichiarazione di adesione alla santoria. Per i restanti carichi l’agente della riscossione dovrà riprendere le attività di recupero. Inoltre contro la comunicazione è possibile presentare ricorso alla Ctpper i tributi o per glia ltri debiti davanti al giudice ordinario.

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