Fisco e contabilità

Sud, due zone economiche speciali per ogni Regione

Il decreto per lo sviluppo del Mezzogiorno diventa legge, aprendo le porte a una serie di misure ad hoc per provare a rinvigorire la ripresa del Sud. Tra tutte l’incentivo «Resto al Sud» per i nuovi imprenditori under 35 - con la dote portata a 50mila euro, di cui il 35% a fondo perduto - e la creazione delle Zes, le Zone economiche speciali a burocrazia zero e con agevolazioni fiscali aggiuntive rispetto al regime ordinario del credito d'imposta al Sud (eleggibili investimenti fino a 50 milioni). Con la novità che potranno nascere due Zes per ogni Regione (non più solo una) a patto che siano presenti più aree portuali. Al momento sono già in lizza Napoli-Nola-Salerno, Gioia Tauro e una Zes unica per Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli. È «un’occasione per l’Italia», ha scritto il premier Paolo Gentiloni in un tweet sottolineando le «condizioni più vantaggiose per investimenti e lavoro».

Le nuove misure
Il decreto - che ieri ha incassato la fiducia al la Camera -in realtà durante il passaggio in Parlamento ha aggiunto anche misure di rilievo nazionale. È il caso della mini proroga al 30 settembre per l’acquisto dei beni digitali su cui sfruttare l’incentivo dell’iperammortamento al 250% del piano industria 4.0 (con la condizione che almeno il 20% dell’acconto sia pagato entro l’anno) Sulla stessa scia anche la misura introdotta al Senato che stanzia i fondi per aiutare il decollo dei dodici cluster tecnologici che sono in procinto di partecipare al bando del Miur sulla ricerca industriale da 500 milioni. Il decreto per il Sud prevede fondi per la loro governance con il requisito che nel piano d’azione triennale ci sia una apposita sezione riferita allo sviluppo delle politiche di ricerca industriale del Mezzogiorno. Infine va ricordato anche il salvataggio di Flixibus, la linea di bus low cost che rischiava di finire fuori mercato per la stretta prevista dalla recente manovrina. Il dl approvato ieri cancella quella norma rimandando la riforma del settore dei trasporti interregionali a lunga percorrenza a un tavolo di lavoro che dovrà essere convocato dal ministero dei Trasporti entro il 30 ottobre.

La posizione di Confindustria
A sottolineare questa doppia valenza positiva- per il Sud ma anche nazionale - del provvedimento è stata tra gli altri Confindustria. Che ieri ha espresso il «proprio apprezzamento» per il via libera del Parlamento perché innanzitutto «il provvedimento completa il quadro di interventi a sostegno della natalità imprenditoriale e del rilancio degli investimenti al Sud avviato nei mesi scorsi», ma allo stesso si è «arricchito, durante l'iter parlamentare, di ulteriori misure a sostegno della competitività, alcune, peraltro, di portata generale». Tra queste Confindustria ricorda appunto la mini proroga per l’iperammortamento, «recependo una proposta avanzata da Confindustria e intercettando così la vivacità del sistema produttivo che sta sperimentando con successo il Piano Industria 4.0». E i «processi di innovazione tecnologica in atto potranno essere ulteriormente favoriti anche grazie alla norma» sui cluster tecnologici nazionali che dovranno «favorire la collaborazione tra le imprese e il mondo della ricerca pubblica e privata». Infine per Confindustria sono «positivi, poiché orientati all'attrazione degli investimenti e alla valorizzazione delle aree portuali nei territori meridionali, anche gli interventi per l'istituzione delle Zone Economiche Speciali, su cui sarà ora decisiva la celerità dell'iter attuativo».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©