Fisco e contabilità

Violenza sulle donne, ripartiti tra le Regioni 12,7 milioni per centri e case-rifugio

di Daniela Casciola

Via libera della Conferenza Stato-Regioni alla ripartizione dei fondi destinati ai centri anti violenza sulle donne e alle case-rifugio. Si tratta complessivamente di 12,7 milioni per il 2017, di cui il 33 per cento, per quest'anno, destinato all'istituzione di nuove strutture.
Le quote più cospicue vanno a aLombardia (1.430.490) e Sicilia (1.013.873) . Sotto i 100mila euro: Basilicata (90.154), Molise (38.449), Umbria (97.177) e Val d'Aosta (26.362).

Nel corso degli ultimi anni si è passati da una situazione in cui ciascun territorio regionale era organizzato in maniera eterogenea (con servizi sostenuti per la maggior parte da organismi del privato sociale) ad uno scenario diverso. Con il varo del Decreto del 2014 stati fissati i requisiti minimi dei centri anti violenza (Cav) e delle case rifugio (Cr) e con l'intesa Stato-Regioni-enti locali del 2015 il Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere si è sviluppato sul territorio un sistema regionale di accoglienza e protezione della donna, vittima di violenza, che ha privilegiato un'organizzazione a rete degli interventi e delle strutture.

Secondo i dati presentati in Senato a fine settembre - e che rappresentano la situazione al 30 settembre 2016 - risultavano presenti nei territori regionali 272 centri antiviolenza e 186 case-rifugio. All'ammontare delle risorse erogate dal Dpcm 2014 per il biennio 2013-2014 corrispondenti a circa 16 milioni di euro, si sono affiancati circa 27 milioni di risorse provenienti dai bilanci regionali; e a quelle del Dpcm 2016 per il biennio 2015-2016, oltre 18 milioni di euro, si sono affiancati circa 9,4 milioni di risorse provenienti dai bilanci regionali, laddove alcune Regioni hanno immesso nel sistema anche fondi europei.

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