Fisco e contabilità

Fondi 2018, giovedì il decreto in conferenza Stato-Città - Oggi al via le trattative sui contratti

di Gianni Trovati

Arriverà giovedì in Conferenza Stato-Città per il suo ultimo il decreto di Palazzo Chigi sul fondo di solidarietà comunale 2018. Un ultimo passaggio che, come anticipato sul Quotidiano degli enti locali e della Pa del 25 ottobre, non sarà semplice, perché non dovrebbe avere l’intesa da parte degli amministratori locali. Il provvedimento continuerà comunque per la sua strada, perché l’intenzione del governo è quella di accelerare i tempi con la pubblicazione dei dati dell’anno prossimo con l’obiettivo di limitare al minimo le proroghe dei bilanci preventivi. La questione non è all’ordine del giorno della conferenza di giovedì: i Comuni hanno già chiesto un rinvio al 31 marzo, ma Palazzo Chigi non vorrebbe andare oltre gennaio.

Battaglia sugli standard
A dividere governo e sindaci è la progressione dei parametri standard, con il passaggio dal 40 al 55% (calcolato sul fondo al netto dei rimborsi per il mancato gettito di Imu e Tasi) del parametro fondato sulla differenza fra capacità fiscali e fabbisogni standard. I Comuni chiedono un rallentamento di questa dinamica, preoccupati per le ricadute sui bilanci degli enti più penalizzati dall’evoluzione dei criteri, ma il governo continua sulla propria strada forte anche della clausola di salvaguardia che impedisce variazioni, in positivo o negativo, superiori al 4% delle risorse standard da un anno all’altro. Con il passaggio al 55%, i parametri standard dovrebbero decidere la distribuzione di oltre un miliardo di euro.

Confronto aperto sul fondo crediti
Ancora aperta è invece la partita sull’altra progressione, quella che porta dal 70 all’85% delle mancate riscossioni gli obblighi di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità. La questione si giocherà sugli emendamenti al disegno di legge di bilancio, e le ipotesi circolate in queste settimane parlano di un aumento più lento, che potrebbe portare il parametro intorno al 75% l’anno prossimo rimandando al 2021 l’appuntamento con la piena entrata a regime.

I contratti
Sul versante del personale, questa mattina alle 10 si terrà all’Aran il primo incontro sul rinnovo dei contratti per i dipendenti di regioni ed enti locali. Trattandosi di una riunione iniziale, dal tavolo non sono previsti per ora grossi sviluppi. Anche perché sul rinnovo pesa l’incognita dei fondi, dal momento che la legge di bilancio non prevede nulla per alleggerire il carico dei nuovi costi sui bilanci locali.

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