Fisco e contabilità

Split payment esteso a tutte le Pa, ma manca il decreto attuativo

Il decreto fiscale estende, e dalle fatture emesse dal 1° gennaio 2018, il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva sull’acquisto di beni e servizi (split payment) per tutte le pubbliche amministrazioni (soggette a fattura elettronica obbligatoria) e le società controllate dallo Stato o quotate.

L’ampliamento della platea
Pertanto, il nuovo articolo 17-ter, comma 1-bis, del decreto Iva ricomprenderà, nel perimetro soggettivo, anche: enti pubblici economici nazionali, regionali e locali; fondazioni partecipate da Pa per una percentuale complessiva del fondo di dotazione non inferiore al 70%; società controllate direttamente, in base all’articolo 2359, comma 1, n. 2), del Codice civile, dalla Presidenza del consiglio e dai ministeri; società controllate direttamente ai sensi dell’articolo 2359, comma 1, n. 1), del Codice civile, o indirettamente da qualsiasi tipo di Pa e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da Pa o società assoggettate allo split payment; società quotate inserite nell’indice FTSE MIB così come identificate agli effetti Iva, salvo un diverso indice stabilito dal Mef con decreto ad hoc.

In attesa del decreto
Entro oggi sarebbe atteso il decreto Mef, di attuazione delle nuove disposizioni operative da gennaio 2018 in coincidenza del termine dei 45 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto legge in conversione.
A questo punto, stante la definitività del nuovo impianto normativo, quest’ultimo provvedimento assume fondamentale importanza in quanto si potranno capire i cambiamenti nel funzionamento della disciplina, sotto il profilo oggettivo e soggettivo.
Dal punto di vista oggettivo dovrebbero trovare conferma le disposizioni che si poggiano sul decreto Mef 23 gennaio 2015, come integrato e modificato dai decreti 27 giugno 2017 e 13 luglio 2017, in conseguenza dell’intervento del decreto legge 50/2017, ampiamente commentati dalla circolare 27/E/2017 dell’agenzia delle Entrate.
Invece, dal punto di vista della definizione del perimetro soggettivo i fornitori e Pa, società e fondazioni cessionari, che potrebbero essere coinvolti, sono ansiosi, visto le vicende dell’ultimo semestre per gli elenchi delle società, di conoscere le esigenze di operatività futura e le modalità di individuazione dei soggetti, in particolare i nuovi, a cui si dovrà applicare la scissione dei pagamenti.

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