Fisco e contabilità

Spese su più anni solo se «coperte» dai contratti

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Gestione pluriennale della spesa corrente e di investimento, ma nel rispetto delle nuove regole contabili. Il bilancio di previsione degli enti locali é, infatti, di tipo autorizzatorio, nel senso che gli stanziamenti pluriennali costituiscono limite per le spese (eccetto le partite di giro e l'anticipazione di tesoreria) e per le sole entrate da indebitamento.

La norma
L'articolo 183, comma 6 del Tuel stabilisce che gli impegni di spesa, da assumere entro i limiti dei rispettivi stanziamenti di competenza del bilancio di previsione, devono essere imputati agli esercizi in cui le obbligazioni passive sono esigibili. La possibilità di assumere impegni con imputazione ad annualità successive è però subordinata al rispetto di precise condizioni. Possono infatti essere assunte obbligazioni che danno luogo a impegni di spesa corrente sui tre esercizi considerati nel bilancio di previsione, solo se connesse a contratti o convenzioni pluriennali o se sono necessarie per garantire la continuità dei servizi relativi a funzioni fondamentali.

Gli equilibri di bilancio
Le obbligazioni, da assumere nel rispetto dei documenti di programmazione, devono in ogni caso assicurare il costante mantenimento degli equilibri di bilancio, anche con riferimento agli esercizi successivi al primo. Ad esempio il contratto di fornitura di servizi continuativi per un periodo superiore all'anno dovrà essere impegnato per l'intero importo, con imputazione distinta nei diversi esercizi in cui la prestazione sarà resa. In ogni esercizio la quota di spesa deve trovare copertura nelle risorse correnti del bilancio cui è imputata e non genera la costituzione del fondo pluriennale vincolato.
Maggiori garanzie sono poi richieste per le spese da imputare in esercizi successivi a quelli considerati nel bilancio di previsione. In questi casi, l'obbligazione giuridica può riguardare solo contratti di somministrazione, di locazione, o spese relative a prestazioni periodiche o continuative dei servizi (articolo 1677 del Codice civile), oltre alle spese correnti correlate a finanziamenti comunitari e rate di ammortamento dei prestiti, inclusa la quota capitale.
Nei casi in cui è consentita l'assunzione di spese correnti di competenza di esercizi non considerati nel bilancio di previsione, l'elenco dei provvedimenti assunti nell'esercizio è trasmesso al consiglio dell'ente, secondo la modalità definita nel regolamento di contabilità. Al riguardo lo schema predisposto da Ifel suggerisce una comunicazione periodica (a fine anno, semestrale o con diversa periodicità) al presidente del consiglio perché ne dia lettura alla prima seduta utile.
Il rispetto degli equilibri di bilancio per tutte le annualità incluse nel documento impone il finanziamento di queste uscite con entrate correnti stanziate negli esercizi futuri, non potendo esserci altre forme di copertura se non in casi isolati. Il fondo pluriennale vincolato di parte corrente si genera infatti solo in presenza di entrate vincolate e in alcune circostanze stabilite dai principi contabili (premialità e trattamento accessorio personale reimputato su anno successivo; incarichi legali esterni per difesa in giudizio su contenziosi ultrannuali; impossibilità di svolgimento della prestazione per fatto sopravvenuto, in occasione del riaccertamento ordinario).

Verso al chiusura d’esercizio
Queste regole assumono maggiore rilevanza con l'approssimarsi della chiusura dell'esercizio, soprattutto nelle circostanze in cui si presentano residue disponibilità sugli stanziamenti di competenza del 2017 nel piano esecutivo di gestione. Essendo obbligatoria l'imputazione degli impegni secondo esigibilità, è possibile impegnare la spesa nell'esercizio 2017 solo in caso di consegna (per i beni) o di prestazione svolta (per i servizi) entro il 31 dicembre.

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