Fisco e contabilità

Per i fondi sblocca-investimenti richiesta solo telematica entro il 20 febbraio - Ecco le istruzioni del Viminale

di Gianni Trovati

Si apre il canale telematico per le richieste dei fondi sblocca-investimenti, tramite il quale Comuni potranno ambire a una fetta dei finanziamenti messi a disposizione dal comma 853 dell’ultima manovra per gli enti che non hanno avanzi di bilancio da liberare. Le richieste andranno presentate entro il 20 febbraio, ma come spiega il Viminale nelle istruzioni che accompagnano il decreto diffuso ieri (insieme all’allegato con i moduli per la richiesta), è meglio partire prima anche perché saranno effettuati controlli a campione sui progetti che ambiscono ai fondi.

I requisiti, dal codice unico agli strumenti di programmazione
La misura è quella pensata dalla legge di bilancio (comma 853 della legge 205/2017, appunto), con cui sono stati messi in pista 150 milioni per quest’anno, 300 il prossimo e 400 nel 2020 per le opere di messa in sicurezza di edifici e territorio nei Comuni che non avendo avanzi di bilancio a disposizione non possono beneficiare dei patti di solidarietà. I fondi, esclusi dai calcoli per il pareggio di bilancio, dovrebbero quindi essere destinati prevalentemente al Centro-Sud, e serviranno ad accompagnare i progetti che sono già inseriti in strumenti programmatori e abbiano già il codice unico (Cup).

Niente risorse a chi non invia le certificazioni in tempo
Anche questi fondi, come tutti i trasferimenti di risorse dal Viminale, entrano nel blocco che sanziona chi non trasmette in tempo i documenti contabili: l’assegnazione dei contributi, quindi, escluderà le amministrazioni locali che non abbiano presentato nei termini il rendiconto, il piano degli indicatori e il piano dei conti. Il blocco, naturalmente, non colpirà gli enti terremotati che hanno ottenuto la sospensione dei termini in base al decreto legge 189/2016 (articolo 44, comma 3).

Come si correggono gli errori
Le richieste, che come prevede la norma non potranno superare i 5,225 milioni per Comune, potranno seguire esclusivamente il canale telematico ad esse dedicato. Il ministero, insomma, non prenderà in considerazione “candidature” arrivate per altra via; e anche le certificazioni contabili spedite con modalità diverse « non saranno ritenute valide ai fini del rispetto dell'adempimento». Anche per evitare la paralisi determinata in precedenti occasioni simili dalle richieste di chiarimenti arrivate in tutte le forme, i tecnici del Viminale chiedono alle amministrazioni di consultare le Faq già predisposte sull’argomento prima di cercare per le vie dirette altri chiarimenti. Le richieste di contributi già spedite potranno essere corrette in corso d’opera, eliminando e sostituendo le istanze precedenti: il tutto senza sforare il termine del 20 febbraio.

Il decreto del ministero dell’Interno

Il modello con la richiesta

Il comunicato del Viminale con le istruzioni per le richieste

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