Fisco e contabilità

Precompilata, l’accelerazione sui dati degli asili nido viola lo Statuto del contribuente

di Domenico Luddeni

Con il provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate del 9 febbraio sono state fornite le istruzioni e i tracciati record per la trasmissione delle spese relative alla frequenza degli asili nido, pubblici e privati, per far rientrare queste spese, detraibili, nella dichiarazione precompilata (si veda anche Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 9 febbraio). L'articolo 1 stabilisce che gli asili nido pubblici e privati e gli altri soggetti a cui sono versate le rette trasmettono in via telematica all'agenzia delle Entrate le comunicazioni previste dall’articolo 1 del decreto del ministero dell’Economia del 30 gennaio 2018. Per ciascun iscritto va comunicato l'ammontare delle rette sostenute nell'anno d'imposta precedente, con l'indicazione dei soggetti che hanno sostenuto le spese e dell'anno scolastico di riferimento. Per la trasmissione vanno utilizzati i canali Entratel o Fisconline.

Calendario stretto e sanzioni (sospese)
Il provvedimento fissa il termine per la trasmissione delle comunicazioni al 28 febbraio di ogni anno con riferimento ai dati relativi all'anno precedente, senza operare alcuna eccezione per il 2018. La notizia ha creato notevole allarme negli uffici degli enti locali in quanto in meno di 20 giorni dovrebbero contattare le ditte di software, richiedere i preventivi per quantificare la spesa, trovare le risorse in bilancio e predisporre i dati per l'adempimento. L'articolo 5-bis del Dlgs 175/2014 prevede che in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati si applica la sanzione di 100 euro per ogni comunicazione, senza potersi avvalere del cumulo giuridico, con un massimo di 50mila euro. Nei casi di errata comunicazione dei dati la sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza oppure all’eventuale segnalazione da parte dell'agenzia delle Entrate. Se la comunicazione è trasmessa correttamente entro 60 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di 20mila euro.

Termini da rispettare
Per le trasmissioni da effettuare nel primo anno non sono previste sanzioni ma solo se l'errore non determina un'indebita fruizione delle detrazioni. È evidente che il termine è praticamente impossibile da rispettare per il 2018, tanto che l'Anci ha richiesto una proroga dell'adempimento al 31 marzo.
Non bisogna però dimenticare che lo statuto del contribuente (legge 212/2000) stabilisce all'articolo 3 comma 2, che «in ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti». Tenendo conto che il provvedimento del direttore dell’Agenzia è datato 9 febbraio, il termine per poter richiedere l'adempimento ai contribuenti non può essere inferiore al 10 aprile 2018.
La proroga, quindi, non sarebbe altro se non il rispetto di una precisa norma di legge.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©