Fisco e contabilità

Chi gestisce supera il test «attenzione alle imprese»

Le società che forniscono il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani superano il test dell’attenzione rivolta alle imprese. In 56 capoluoghi di provincia il giudizio espresso dagli esperti di Ref Ricerche è “buono” mentre per le restanti 20 città viene assegnata la sufficienza, un “accettabile”. Sono stati passati al setaccio i pacchetti di agevolazioni per le aziende dove si spazia dalle scontistiche che devono andare a motivare i comportamenti virtuosi degli utenti come, per esempio, la raccolta differenziata o la detassazione dei rifiuti speciali, alla qualità del servizio di raccolta offerto. Per quanto riguarda quest’ultima voce in 34 cittadine viene considerato accettabile, in altre 31 mediocre, in due (Palermo e Foggia) pessimo. Grazie a un “ottimo” brillano Ancona e Pordenone mentre altre sette località hanno conquistato un “buono”. Si tratta di Arezzo, Asti, Gorizia, Novara, Padova e Reggio Emilia. Che giudizi ottengono le grandi metropoli? Poco lusinghieri scorrendo i vari “mediocre” di Napoli, Cagliari, Bari, Roma e Bologna e la sufficienza strappata dall’ex triangolo industriale Milano, Genova e Torino.

La completezza della Carta del servizio
Un altro elemento valutato è la completezza della Carta del servizio, documento di trasparenza per gli utenti che contiene informazioni come, per esempio, sulla modalità di raccolta (indifferenziata e differenziata), sui tempi massimi di risposta garantiti, su almeno una modalità di rimborso e così via. Ecco una débâcle quasi generalizzata alla luce dei 41 “pessimo” espressi. In altre parole più di una azienda su due che opera nei capoluoghi espone una carta del servizio nettamente insufficiente. Altre otto incassano poco incoraggiante mediocre, 15 raggiungono la sufficienza e altre nove un buono. Ad Arezzo, Gorizia e Ancona gli unici tre “ottimo”.

La caratteristica del servizio
Per finire è stato valutato un altro elemento: la caratteristica del servizio, in altre parole la percentuale di raccolta differenziata secondo i dati Ispra 2015, gli ultimi disponibili. Maglia nera, secondo le elaborazioni di Ref Ricerche, è Palermo dove non si raggiunge nemmeno una quota a due cifre. Qui solo il 7,8% dei rifiuti viene avviato al recupero mentre ad Agrigento, Reggio Calabria e Vibo Valentia si arriva al massimo al 20%. Insomma sembra che una minoranza dei cittadini si ponga il problema «questo dove e quando lo butto?». Un problema non solo circoscritto al Sud visto che tra le cittadine dove si raggiunge circa un terzo di raccolta differenziata ci sono Massa e Grosseto. Ben lontano dal traguardo di quel 65% che rappresenta l’obiettivo minimo prefissato che ogni comune deve raggiungere entro il 2020. Tra i comuni ricicloni svetta al primo posto, con il 78,4 % Pordenone che precede Macerata e Belluno. Solo sette le amministrazioni in cui si supera il 65% mentre le altre si preparano a un rush per arrivare al valore previsto.

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