Fisco e contabilità

Contabilità economica facoltativa per i piccoli Comuni - Arconet apre al rinvio di un anno

di Gianni Trovati

La contabilità economico-patrimoniale per i piccoli Comuni è facoltativa per quest'anno. L'apertura attesa dalle ragionerie degli oltre 5mila municipi fino a 5mila abitanti alle prese in queste settimane con il rendiconto 2017 è arrivata ieri dalla commissione Arconet, con una “interpretazione” condivisa da ministero dell'Economia e Viminale che permette di fatto uno slittamento di un anno per chi non è pronto.

La norma «incerta»
L'interpretazione, che risponde alle pressioni crescenti arrivate dagli amministratori locali, si aggancia alla formulazione scivolosa della norma, l'articolo 232, comma 2 del Tuel introdotto dalla riforma contabile del 2011, secondo cui i piccoli Comuni «possono non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all'esercizio 2017». Da qui è nato il dibattito sulla domanda se l'esercizio 2017 fosse escluso o incluso nella deroga; in un primo momento era prevalsa la prima lettura, ma le difficoltà operative riscontrate in tantissimi piccoli Comuni (si veda da ultimo Il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri) hanno alla fine convinto dell'opportunità/necessità di un nuovo intervento. Il carattere “opzionale” della contabilità economica anche per il 2017 rappresenta per certi versi la soluzione con il miglior rapporto costi/benefici.

Chi è pronto e chi no
Il passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economica infatti non si improvvisa in un giorno, e ha bisogno di un complesso procedimento di avvio che passa da una nuova analisi dei residui e soprattutto dall'apertura dello stato patrimoniale. Chi ha già acceso in tempo la macchina può quindi andare avanti, mentre per gli altri si apre un anno di tempo in più per recuperare il ritardo. Nell'ottica delle amministrazioni locali, poi, i tempi supplementari possono aprire una finestra utile per ridiscutere gli obblighi di contabilità dei piccoli enti in un'ottica di semplificazione.

La partita del Dup semplificato
Per arrivarci, però, occorre rivedere le norme, e quindi serve un governo e una discussione politica approfondita sul tema. Più brevi sono i tempi per la semplificazione del Documento unico di programmazione, che in base all'ultima legge di bilancio (comma 887 della legge 205/2017) deve tradursi entro fine aprile in un decreto del ministero dell'Economia per aggiornare il principio contabile applicato sul Dup.

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