Fisco e contabilità

Nuovi parametri sul deficit strutturale al debutto nei rendiconti

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

I nuovi parametri di deficitarietà strutturale entrano nel certificato al rendiconto 2017. È la novità più significativa del nuovo modello approvato con il decreto del ministero dell'Interno 17 aprile 2017 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2018 n. 99), che nel quadro 20 chiede di riportare i valori riferiti ai nuovi parametri per l'individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari secondo l'articolo 242 del testo unico degli enti locali, approvati dall'Osservatorio della finanza locale il 20 febbraio scorso. Entro il prossimo 31 maggio tutti i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Unioni di comuni e le Comunità montane sono tenuti a inviare il certificato riferito al rendiconto della gestione al ministero dell'Interno, previa sottoscrizione da parte del segretario, del responsabile del servizio finanziario e dell'organo di revisione economico-finanziario. Solo i Comuni del cratere indicati dal Dl 189/2016 hanno il termine posticipato al 31 ottobre.

I nuovi indici di bilancio
L'applicazione dei principi di competenza finanziaria potenziata ha determinato l'esigenza di individuare nuovi indici di bilancio, finalizzati a intercettare in maniera semplificata i principali fenomeni di squilibrio finanziario. Con questa finalità sono stati scelti all'interno del piano degli indicatori attesi di bilancio secondo l'articolo 18-bis del Dlgs 118/2011, (approvati con decreto del Ministero dell'Interno 22 dicembre 2015) otto indicatori uguali per Comuni, Città metropolitane e Province. In questo rendiconto dovranno essere riportati i nuovi indici in aggiunta alla certificazione dei parametri approvata con il decreto ministeriale 18 febbraio 2013. Dal prossimo rendiconto invece rappresenteranno l'unico misuratore degli squilibri finanziari degli enti.

Rigidità strutturale del bilancio, riscossione e indebitamento
Sotto la lente di ingrandimento la rigidità strutturale del bilancio, la riscossione e l'indebitamento. L'incidenza delle spese rigide (ripiano del disavanzo, spesa di personale e ammortamento prestiti) sulle entrate correnti, comprende, oltre agli impegni imputati all'esercizio, anche gli accantonamenti nel fondo pluriennale di uscita del salario accessorio del personale. Al numeratore di questo rapporto non vengono però conteggiate le somme esigibili nell'esercizio finanziate con il fondo pluriennale vincolato di entrata. L'incidenza degli incassi di entrate proprie sulle previsioni definitive di parte corrente prende in considerazione al denominatore gli stanziamenti definitivi di cassa. Sotto osservazione anche l'eventuale anticipazione di tesoreria non rimborsata alla fine dell'esercizio, per la quale il valore atteso è zero. La sostenibilità dei debiti finanziari è misurata dal rapporto fra le spese per ammortamento prestiti (quota interessi e capitale) e le entrate correnti, il cui livello di accertamento deve essere in grado di assicurare anche la copertura del disavanzo iscritto nella spesa del conto del bilancio. Occorre poi calcolare l'ammontare dei debiti riconosciuti e finanziati sul totale della spesa corrente e in conto capitale, nonché dei debiti in corso di riconoscimento (o riconosciuti ma in corso di finanziamento) sulle entrate correnti. L'ultimo indicatore misura infine la capacità di riscossione delle entrate calcolata rapportando gli incassi totali sulle entrate accertate sommate ai residui definitivi iniziali.
Si ricorda, infine, che la mancata trasmissione del certificato comporta la sospensione del pagamento delle risorse finanziarie a qualsiasi titolo dovute dal ministero dell'Interno, ivi comprese quelle a titolo di fondo di solidarietà comunale.

Il provvedimento

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