Fisco e contabilità

Entro il 15 giugno le richieste di contributi per la progettazione nei Comuni a rischio sismico

di Daniela Ghiandoni ed Elena Masini

Con il decreto del ministero dell'Interno 27 aprile 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 104/2018, è stato approvato il modello di certificato per la richiesta di contributo per il finanziamento delle spese di progettazione da parte dei Comuni ubicati in zone a rischio sismico 1 e 2, secondo l'artioclo 41-bis del decreto legge 50/2017 convertito dalla legge 96/2017 (si veda anche il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 14 maggio). La scadenza per la presentazione delle domande di contributo per il 2018 è il prossimo 15 giugno. Il tesoretto vale 25 milioni di euro quest'anno e 30 milioni nel 2019, contro i 5 milioni dello scorso esercizio andati ad appannaggio di soli 61 enti.

Gli interventi finanziabili
Il contributo è destinato al finanziamento delle sole spese di progettazione definitiva ed esecutiva finalizzate alla realizzazione di interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico e di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico. L'ordine di priorità che sarà seguito nella distribuzione delle risorse, completamente rivisto rispetto al 2017, prevede tre fasce:
a) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante. In questo caso il finanziamento riguarda anche le spese di verifica della vulnerabilità sismica, da effettuare contestualmente alla progettazione;
b) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici sulla base di verifica della vulnerabilità sismica già effettuata;
c) progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico
Ferme restando queste priorità, qualora le richieste pervenute dovessero superare le risorse disponibili, l'attribuzione del contributo verrà effettuata a favore degli enti che, al 31 dicembre dell'esercizio precedente, presentano la maggiore incidenza del fondo di cassa rispetto al risultato di amministrazione indicato alla lettera A) del prospetto allegato al rendiconto, quantificato prima della scomposizione tra fondi accantonati, vincolati, destinati e liberi.

I requisiti per la presentazione della domanda
Nel presentare la domanda (unicamente con modalità telematiche attraverso l'area riservata Tbel della finanza locale) i Comuni dovranno prestare particolare attenzione ai seguenti aspetti:
• Cup: il codice unico di progetto deve essere riferito ad interventi ben precisi. Il ministero dell'Interno, nel comunicato dell’11 maggio 2018, ha reso note le classificazioni che i Cup devono possedere per accedere ai contributi. Deve trattarsi di «Interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico» o di «Interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico», Settore «Infrastrutture ambientali e risorse idriche» - Sottosettore «Difesa del suolo», Categorie «Strutture/infrastrutture a rischio sismico; Corsi d'acqua; Bonifica di siti; Regimazione acque; Foreste; Abitati; Altre infrastrutture/strutture di difesa del suolo»;
• strumento programmatorio: l'intervento, alla data di presentazione della domanda, deve essere inserito in uno strumento programmatorio (documento unico di programmazione, piano triennale delle opere pubbliche, bilancio di previsione). Considerato che l'inserimento nel piano delle opere pubbliche di un intervento presuppone l'espletamento del primo livello della progettazione (documento delle alternative progettuali o studio di fattibilità tecnica ed economica, in base agli articoli 21 e 23 del Dlgs 50/2016)), la richiesta di contributo per la progettazione definitiva ed esecutiva implica che l'opera sia già inserita nel piano triennale. I casi in cui ciò non si verifica possono essere connessi a opere pubbliche di importo inferiore a 100.000 euro, non inserite nel piano triennale delle opere pubbliche, ovvero ad opere che l'ente non ha inserito nel piano perché non sono ancora state individuate le fonti di finanziamento. In questi casi è sufficiente che l'opera sia almeno inserita nel Dup;
• Bdap: gli enti, alla data di invio della richiesta, devono aver trasmesso i dati del rendiconto 2017 alla banca dati delle amministrazioni pubbliche. Dopo la valanga di esclusioni operate in fase di assegnazione dei contributi per investimenti con il Dm 13 aprile 2018, il Ministero dell'interno precisa che la verifica riguarderà, ancora una volta, la completa trasmissione dei file inerenti gli schemi di bilancio (SDB), i dati contabili analitici (Dca) e il piano degli indicatori (Ind). Gli enti quindi – compreso quelli che hanno ottenuto il via libera per le assunzioni - dovranno verificare in via autonoma sul portale che i prospetti siano tutti compilati (ciò in quanto la Bdap non effettua questo tipo di controllo).

Limiti alle richieste
Ricordiamo infine che ogni ente potrà presentare richiesta di finanziamento (che può coprire anche il 100% della spesa) limitatamente a tre interventi. L'importo massimo delle spese finanziabili non può superare quello determinato ai sensi del Dm 17 giugno 2016 relativo alla determinazione dei compensi per la progettazione.

Presentazione della domanda
La domanda dovrà essere presentata telematicamente attraverso l'area riservata Tbel della finanza locale e sottoscritta dal sindaco e dal responsabile del servizio finanziario. Non saranno accettate domanda trasmesse con modalità diverse. Gli enti, fino al 15 giugno, potranno rettificare le domande già trasmesse annullando la precedente certificazione ed inviando quella nuova. Decorso tale termine non sarà più possibile inviare o rettificare le richieste.

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