Fisco e contabilità

Comuni, raddoppio off-limits per gli adempimenti

I Comuni possono deliberare agevolazioni in materia di Imu, all’interno delle possibilità consentite dalla legge. La materia delle agevolazioni è anch’essa coperta dalla riserva di legge e quindi le amministrazioni locali non possono adottare riduzioni o esenzioni in assenza di una espressa autorizzazione legislativa. Per questo motivo, la maggior parte dei benefici decisi dagli enti riguarda le aliquote ridotte.

Agevolazioni e adempimenti
L’ente può subordinare l’applicazione delle agevolazioni facoltative ad adempimenti dichiarativi. Non è facile, in tal caso, distinguere l’ipotesi in cui l’adempimento è previsto a pena di decadenza dell’agevolazione da quello in cui è invece ammissibile anche l’adempimento tardivo.
In linea di principio, se il Comune intende imporre un onere di comunicazione a pena di caducazione del beneficio lo deve fare in modo espresso, poiché la decadenza è l’eccezione alla regola. Si dovrà quindi verificare se la delibera locale contiene l’espressione «a pena di decadenza» o altra equipollente quale ad esempio «a condizione che il contribuente presenti la comunicazione entro e non oltre il (…)».
È chiaro che se il Comune sceglie la linea rigida, in via di principio, non potrà accettare dichiarazioni presentate in ritardo anche solo di un giorno. Se invece non sono rinvenibili espressioni simili, perché la delibera ha adottato una formulazione generica (quale ad esempio «il contribuente che vuole applicare l’aliquota ridotta deve presentare la denuncia entro il termine del (…)», allora si deve concludere che l’onere di comunicazione ha una mera finalità informativa. Ne deriva che la riduzione competerà anche in assenza di denuncia.

L’intreccio tra gli obblighi

È possibile che le comunicazioni locali si intreccino con quelle previste a livello legislativo. Si pensi ad esempio alle aliquote ridotte deliberate per i canoni concordati o per i fabbricati concessi in comodato a parenti. Si ipotizzi pertanto che il Comune abbia adottato una aliquota del 4 per mille per le locazioni a canone concordato, ponendo espressamente la condizione decadenziale della presentazione di una comunicazione. In tale ipotesi, se il contribuente non presenta la comunicazione, egli avrà comunque diritto alla riduzione di un quarto calcolata però sull’aliquota ordinaria deliberata dall’ente, e non su quella ridotta del 4 per mille. Viceversa, se il contribuente effettua la denuncia locale, non vi è dubbio che questa sostituisca l’obbligo di dichiarazione «nazionale», seppure previsto a meri fini informativi.
Passando all’ipotesi del comodato, si ipotizzi che il Comune abbia deliberato una aliquota ridotta anche per comodati diversi da quelli beneficiati dalla legge, sempre condizionandone l’applicazione ad un adempimento decadenziale. Se il contribuente presenta la dichiarazione «nazionale», prevista ai fini della riduzione a metà dell’imponibile, con riferimento ad una situazione in cui spetta anche l’aliquota ridotta, la stessa sostituirà la comunicazione locale. In una parola, non è possibile imporre la duplicazione degli adempimenti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©