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Incentivi tecnici, prima va individuato il «gruppo di lavoro» - Le istruzioni dell’Anci

Dopo i chiarimenti contenuti nella delibera 6/2018 della sezione Autonomie della Corte dei Conti, la corsa alla liquidazione degli incentivi per le funzioni tecniche registra un’accelerazione, più che giustificata dopo due anni di stallo. Ovviamente, prima di procedere è necessario adottare il regolamento, partendo dai criteri e dalle modalità di riparto decisi con la contrattazione decentrata. Un utile contributo al tema viene proposto dall’Anci, che ha elaborato un quaderno tecnico con istruzioni, linee guida, note e modulistica.

Le istruzioni Anci
In questo documento, in primo luogo, si disegna il quadro normativo di riferimento. Oltre ai richiami di legge, opportunamente vengono evidenziati gli orientamenti prevalenti delle Corte dei Conti. Da segnalare, fra questi, il richiamo alla delibera 18/2016 della sezione Autonomie, in cui si identificano le caratteristiche necessarie al dipendente per assumere la qualità di collaboratore ai fini della liquidazione dei compensi.
L’Anci propone uno schema di regolamento, che può rappresentare un valido strumento guida per le amministrazioni. Queste, però, dovranno adattarne il contenuto alle proprie caratteristiche. Alcuni suggerimenti presenti nello schema di regolamento meritano di essere segnalati.

La formalizzazione del gruppo di lavoro
Innanzitutto, la formalizzazione del gruppo di lavoro prevista dall’articolo 3. Spesso, nelle realtà medio-grandi e talvolta anche nei piccoli Comuni, non sono chiaramente individuati i dipendenti che hanno svolto le funzioni oggetto di incentivazione. La costituzione del gruppo di lavoro, con provvedimento del dirigente o del responsabile del servizio, toglie ogni dubbio fin dall’origine. Con questa operazione, il personale che ne fa parte assume la responsabilità del procedimento o di parte di esso, e si pongono le basi per il diritto al compenso.

La disciplina del Fondo
Interessante la modulazione del fondo, contenuta nell’articolo 5. Viene chiarito che le somme destinate agli incentivi sono comprensive «degli oneri previdenziali, assistenziali e del contributo fiscale Irap a carico dell’amministrazione». Finalmente viene presa una posizione chiara sull’argomento. In verità, la Corte dei Conti già si è espressa in tal senso (sezioni Riunite, delibera 33/2010), ma alcune letture della stessa delibera dubitano ancora oggi sulla portata di quanto affermato dai magistrati contabili. La previsione regolamentare potrebbe mettere fine ad ogni discussione.
Un altro punto di forza dello schema di regolamento proposto dall’Anci è rappresentato dalle ipotesi di «esclusione dalla disciplina di costituzione del fondo». Oltre ai lavori in amministrazione diretta e ai contratti a cui non si applica il Codice appalti, è opportuna la previsione di un importo minimo dei lavori e degli acquisti di beni e servizi, al di sotto del quale nessun compenso compete a titolo di incentivazione. Si ritiene che, in questa sede, fra le ulteriori ipotesi individuate dall’amministrazione, possa essere affrontato anche il problema delle manutenzioni, ordinarie e straordinarie, per chiarire se i lavori sono incentivabili o meno. La posizione della Corte dei Conti non è univoca, quindi possono essere portati validi argomenti sia per l’inclusione sia per l’esclusione.

La distinzione delle opere
Condivisibile la graduazione del fondo incentivante suddivisa fra lavori, all’interno dei quali sono distinte le opere puntuali da quelle di rete, e servizi e forniture. L’Anci non si spinge a formulare una proposta di percentuali da destinare alle singole funzioni. È la parte più delicata del regolamento, in cui le singole amministrazioni devono contemperare i diversi interessi in gioco: quelli dei dipendenti destinatari dei compensi rispetto al restante personale e le disponibilità finanziarie a disposizione (che possono assumere importi rilevanti) rispetto a una gestione dell’intero bilancio.
Infine, da evidenziare la disciplina transitoria, che chiarisce sia le attività alle quali si applica il regolamento sia come trattare le funzioni svolte fra l’emanazione del codice degli appalti e l’adozione dello stesso regolamento.

Il quaderno tecnico dell’Anci

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