Fisco e contabilità

L'Imu sulla portineria si paga a millesimi

di Rosario Dolce

L'Ici e l'Imu per l'alloggio del portiere vanno ripartite con la tabella generale. Il Tribunale di Roma stabilisce il metodo con cui l'amministratore è tenuto a costituire il fondo per il pagamento delle imposte patrimoniali. Il Giudice capitolino, in particolare, ha precisato che la suddivisione del costo afferente la imposta municipale gravante sull'immobile di titolarità dei condòmini (nello specifico si discorreva della cosiddetta “casa del portiere”) deve essere ripartita agli aventi diritto in forza della tabella millesimale “generale” e non applicando quella invece prevista per le “spese di portierato”.

La vicenda prende spunto dalla impugnazione della delibera assembleare da parte di un condòmino con cui è stata disposta l'approvazione del rendiconto. All'interno del documento contabile esaminato era stato inserito il piano di riparto della spesa relativa al pagamento dell'Ici, che, in quanto tale, è divenuto oggetto di contestazione.

Il giudice romano ha rilevato che l'appartamento del portiere è un bene immobile di proprietà comune giusta previsione contenuta nell'articolo 1117 del Codice civile e relativamente ad esso l'amministratore è tenuto a collocare la relativa spesa nella tabella di ripartizione tra i condomini in base ai rispettivi millesimi di proprietà e non già in ragione dell'uso maggiore o minore del servizio.

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