Fisco e contabilità

Bando periferie, mini-copertura sui progetti

di Gianni Trovati

Ipotesi mini-garanzia sulle spese di progettazione per i piani del bando periferie, ma conferma della sospensione dei fondi fino al 2020. L'incontro a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i sindaci dell'Anci su quello che si è rivelato uno dei nodi politici più intricati nel Milleproroghe è andato avanti fino a tarda sera. Ma non ha prodotto il ripensamento chiesto dall'Anci allo stop inserito in Senato nel Milleproroghe ai 96 bandi della seconda tranche del progetto avviato da Renzi e Gentiloni. Nell'ottica del governo la mossa serve a recuperare una parte delle coperture (un miliardo in quattro anni) necessarie a garantire lo sblocco generalizzato degli «avanzi», cioè dei risparmi che i Comuni con i conti in ordine non possono spendere per i vincoli del pareggio di bilancio. Ma i sindaci non ci stanno, mentre il Pd ha avviato l'ostruzionismo in Aula iscrivendo alla discussione generale tutti gli 82 deputati del gruppo.

Oltre alla copertura delle spese di progettazione, da inserire nel decreto sicurezza in arrivo, sui tavoli del vertice a Palazzo Chigi si è affacciata anche l'ipotesi di un intervento in legge di bilancio per sbloccare i progetti che hanno cofinanziamenti privati.

Intanto parte ufficialmente il lavoro per rivedere la riforma Delrio su Province e Città metropolitane. Lo prevedono quattro emendamenti gemelli approvati alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera che avviano entro 60 giorni un tavolo tecnico-politico nella Conferenza Stato-Città per ripensare gli ordinamenti locali. Sul tavolo finiranno prima di tutto i problemi creati dalle elezioni di secondo livello, e si faranno sentire le spinte per il ritorno all'elezione diretta dei presidenti, forti soprattutto dalle parti della Lega. La «revisione organica» degli ordinamenti riguarderà anche i piccoli Comuni, e promette l'addio agli obblighi di gestione associata delle funzioni introdotti nel 2010 e da allora sempre rinviati. L'ultimo slittamento, al 30 giugno 2019, arriva proprio dallo stesso emendamento al Milleproroghe che prospetta l'addio definitivo all'obbligo oltre a un nuovo tentativo di «semplificazioni amministrative e contabili» nei piccoli enti.

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