Fisco e contabilità

Prove di riforma condivisa per la riscossione locale - Ecco il testo

di Giuseppe Debenedetto

La tanto auspicata riforma della riscossione delle entrate locali potrebbe trovare imminente attuazione, con regole più moderne e semplici. È quanto emerge dalla proposta consegnata ieri dall'Anci nell’audizione alla commissione Finanze e tesoro del Senato per il decreto fiscale 119/2018.
È un testo definito al tavolo di confronto attivato al dipartimento delle Finanze del Mef, al quale oltre all’Anci-Ifel hanno partecipato diverse amministrazioni e soggetti interessati: ministero dell'Interno, Agid, agenzia delle Entrate, agenzia delle Entrate-Riscossione, Anacap.
La proposta di riforma prevede la canalizzazione di tutti i versamenti effettuati dai contribuenti (sia spontanei sia da accertamento e riscossione coattiva) sul conto corrente di tesoreria, sui conti correnti postali, a mezzo F24 o attraverso gli strumenti di pagamento elettronici resi disponibili dagli enti impositori. Prevista comunque una deroga, da stabilire con norma regolamentare dell'ente, per la riscossione in contanti dei diritti sulle pubbliche affissioni, della Tosap mercatale e per le somme di modesta entità.

Riscossione coattiva
Sulla riscossione coattiva si precisa che l'ingiunzione fiscale è titolo esecutivo idoneo ad attivare le procedure esecutive e cautelari anche avvalendosi delle norme del titolo II del Dpr 602/1973, quindi scompare il filtro di compatibilità con la disciplina del ruolo che aveva creato diversi dubbi interpretativi, per esempio sull'iscrizione ipotecaria (questione definitivamente risolta in senso positivo con la risoluzione Entrate n. 149/E/2017).
Per la notifica dell'ingiunzione fiscale si fa riferimento alla procedura esattoriale, quindi anche con semplice raccomandata con avviso di ricevimmnto, mentre per la notifica a mezzo Pec è previsto un rinvio all'articolo 60 del Dpr 600/1973 (accertamento imposte sui redditi), procedura più semplice rispetto alle regole del Dlgs 217/2017 (CAD).

Il funzionario responsabile
Altra novità riguarda il funzionario responsabile della riscossione, soggetto che cura la fase finale e più delicata della riscossione coattiva (come i pignoramenti e le vendite), prevedendo la nomina da parte del dirigente dell'ente o del soggetto affidatario dei servizi, tra i dipendenti in possesso almeno del titolo di studio di scuola media superiore e che hanno superato un esame di idoneità, previa frequenza di uno specifico corso di preparazione e qualificazione organizzato a cura dell'ente. Si risolve così il problema dei corsi abilitanti, fermi ormai da un decennio e che il Dpr 402/2000 demanda a un decreto del dipartimento delle Entrate, le cui competenze sono state nel frattempo trasferite all'agenzia delle Entrate.
È previsto anche l'invio di un sollecito, per importi fino a 10mila euro, con cui si avvisa il debitore che il termine indicato nell'ingiunzione è scaduto e che saranno attivate le procedure cautelari ed esecutive se non si provvede al pagamento entro 30 giorni.
Per quanto riguarda le società iscritte all'albo per l’accertamento e la riscossione delle entrate degli enti locali (articolo 53 del Dlgs 446/1997) è prevista la revisione dei requisiti di iscrizione, introducendo una sezione specifica per i soggetti abilitati al recupero stragiudiziale dei crediti, nonché per i soggetti che svolgono attività di supporto all'accertamento o alla riscossione delle entrate locali.
Insomma, l'urgenza di un intervento organico sulla riscossione delle entrate locali è ormai ampiamente condivisa, si tratta ora di completare un percorso interrotto con la mancata attuazione della legge delega 23/2014.

Il testo dell’audizione

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