Fisco e contabilità

La Lega punta a estendere la pace fiscale a Imu e Tasi

di Marco Mobili e Giovanni Parente

La maggioranza prova ad allargare il perimetro della pace fiscale per evitare penalizzazioni a carico di chi è rimasto fuori ma non è un pericoloso evasore. E la Lega vuole coinvolgere nella sanatoria anche Imu e Tasi. Tra i 578 emendamenti presentati al decreto fiscale in commissione Finanze al Senato, già si intravedono possibili convergenze tra quelli di fonte M5S e Lega (circa un centinaio). A partire, dall'ingresso degli avvisi bonari in caso di omessi versamenti d'imposta per chi però ha presentato la dichiarazione dei redditi. Un punto su cui si era già registrata l'apertura del Governo tramite il sottosegretario leghista all'Economia, Massimo Bitonci. Da registrare anche la proposta della Lega a firma Montani, Saviane e Romeo che punta a introdurre una sanatoria ad hoc con il pagamento di 150 euro per ogni anno d'imposta anche per le irregolarità formali, che non abbiano comportato un minor versamento d'imposte, commesse per l'interpretazione o applicazione del reverse charge o delle altre norme di legge materia tributaria, relativamente ai periodi di imposta dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2017. Ma l'allargamento della pace fiscale passa anche dai termini temporali. Dal M5S (prima firmataria Laura Bottici) arriva la proposta di consentire la definizione dei Pvc consegnati entro la data di entrata in vigore della legge di conversione e non del decreto fiscale (24 ottobre) come previsto ora. Un emendamento finalizzato a «includere quei Pvc predisposti ma non ancora consegnati» come commenta il relatore al decreto, Emiliano Fenu (M5S) che, dal canto suo, per ora ha presentato solo proposte correttive di mero drafting testuale. E sui Pvc c'è anche un correttivo pentastellato per consentire solo una definizione parziale eliminando l'obbligo attuale di definizione integrale. Molte similitudini si registrano anche per la pace fiscale degli atti del procedimento di accertamento, che sono quelli che allo stato attuale sono soggetti a scadenza di definizione più ravvicinata. I Cinque stelle puntano a far rientrare nella sanatoria tutti gli atti notificati entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto con il conseguente slittamento del termine per la prima o unica tranche. Mentre la Lega punta a estendere il termine di adesione alla sanatoria per accertamenti e inviti al contraddittorio entro il 20 dicembre.

La fuga dalle rate
Per evitare la fuga dalle rate - paventata in audizione dalla Corte dei conti - il M5S propone che la definizione agevolata si consideri perfezionata con il pagamento della metà dell'importo e non più della prima rate.

Gli enti locali
La Lega punta, invece, a estendere la sanatoria del decreto fiscale anche alle entrate degli enti locali come l'Imu e la Tasi: «Con riferimento alle entrate, anche tributarie, dei comuni, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, notificati, negli anni dal 2000 al 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione, i medesimi enti locali - si legge nell'emendamento - possono stabilire, entro il termine fissato per la deliberazione del bilancio annuale di previsione, l'esclusione delle sanzioni».

Rc auto e money transfer
Sempre la Lega propone di inasprire le sanzioni amministrative per gli automobilisti che verranno scoperti più di una volta a viaggiare senza assicurazione e l'introduzione di un'imposta dell'1,5% su tutti i trasferimenti di denaro verso Paesi extra Ue tramite money transfer. Transazione fiscale Sia Lega che M5S puntano poi a rafforzare la transazione fiscale per le imprese in crisi. Un tema sentito dal relatore Fenu, che aveva già messo a punto una prtoposta di legge a riguardo e per il quale «ora si potranno valutare le proposte emendative presentate per integrarle».

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